Il vincitore: Antonio Maggio
Il sessantatreesimo Festival di Sanremo è stato presentato da Fabio Fazio e Luciana Littizzetto.
Vi hanno partecipato 22 artisti con 36 brani divisi in due sezioni: Campioni (composta da 14 cantanti noti) e Giovani (composta da 8 giovani cantanti emergenti).
La principale novità del regolamento rispetto al passato riguarda la categoria Campioni: ogni artista ha presentato non un solo brano, bensì due; di questi ne è stato selezionato uno con poi cui l'artista ha proseguito la gara.
Il vincitore della kermesse nella sezione Campioni è stato Marco Mengoni con il brano "L'essenziale", mentre nella sezione Giovani ha vinto Antonio Maggio con la canzone "Mi servirebbe sapere".
Sezione Giovani
Antonio Maggio con Mi servirebbe sapere
L’influenza fa
Cambiare le mie fantasie
Le modifica e poi le rimodella ad arte
Non son stato mai
Capace di decidere
Cosa meglio sia
E cosa definire male
Mi servirebbe sapere
Se l’altra notte
Quando hai detto che sei stata tanto bene
Eri sincera
Oppure hai avuto solamente una parentesi
Di un’ora pure scarsa
E non mi va di privarmi
Della calma
E farmi male
E farmi male
E farmi male
Tanto male
E farmi male
E farmi male
E farmi male
Tanto male
Mi servirebbe sapere
La strategia
Per aggirare tutte quante le barriere
E quale sia la strada giusta per giustificare
Il male ed alleviare il dispiacere
Mi servirebbe saperlo quanto prima
E farmi male
E farmi male
E farmi male
Tanto male
E farmi male
E farmi male
E farmi male
Tanto male
E farmi male
E farmi male
E farmi male
Tanto male
E farmi male
E farmi male
E farmi male
Tanto male
E farmi male
Continuare ad aspettare
Il tuo continuo andirivieni concettuale
Forse alla fine mi piace un po' così
Soffrire e farmi abbandonare qui
Ti piacerebbe sapere
Le contromosse utilizzate
Per lenire le mie pene
E sopperire finalmente
Alla tua luce a intermittenza
Per dotarmi di pazienza
In fondo mi è anche piaciuto a menadito
E allora fammi male
E fammi male
E fammi male
Tanto male
E fammi male
E fammi male
E fammi male
Tanto male
E allora fammi male
E fammi male
E fammi male
Tanto male
E fammi male
E fammi male
E fammi male
Tanto male
Ilaria Porceddu con In equilibrio
Dove mi porterà la vita...
Guarda il mangiafuoco
Tutto spettinato
Chiude la bottiglia e manda un bacio
Bacio della sorte
Bacio che promette
Che ritorna e non è mai tornato
Oggi è un nuovo giorno
Oggi si riparte
Scendono le tende cadono bulloni
Pronti a rimontare
Case naviganti
Il mare è il fango tra l'asfalto e il sole.
Rughe d'elefante
Guarda e sputa il lama
Piedi neri, scimmie, noccioline
Carovane lente
Viaggiatori persi
Sotto il trucco non c'è mai un confine
Vendo fantasia
Vendo l'allegria
In equilibrio sopra i vostri occhi
Gioco e vado via
E tutti - mamma mia!
Vivo sopra un battito di mani.
Dove mi porterà la vita
Prometti e poi dimentica
Che questa strada è infinita
Ma è questa la mia vita.
Giru, bivu
Dantzendi asusu è unu filu
Deu seu comenti coriandulu
Ca antia simbillu a un anghelu
Istimamì immoi
Ca crasi no app'essi innoi...
Litri di gasolio
Lampade a petrolio
Occhi e bocche aperte di bambini.
Tutta questa vita
Fatta a camminare
Sopra lunghe e vecchie cicatrici.
Troppi brevi amori
Per eterni cuori
Dove batte sempre poco il sole
Dove la poesia
Non la puoi toccare
Ma portarla via per ricordare.
Giru, bivu
Dantzendi asusu è unu filu
Deu seu comenti coriandulu
Ca antia simbillu a un anghelu
Istimamì immoi
Ca crasi no app'essi innoi...
Mille bocche aperte
Tutte a tempo fumano sorrisi
Tutti in un secondo
Sognano e si sentono più vivi
Guarda come sputa il fuoco
E che coraggio il mangiafuoco
Guarda l'elefante
Com'è grande
Dai che costa poco!
Giro, vivo, in equilibrio su un filo
Leggera come un coriandolo
Sopra i tuoi occhi che danzano
E amami adesso perché all'alba ripartirò.
E andrò...
Dove mi porterà la vita
Prometti e poi dimentica.
Renzo Rubino con Il postino (amami uomo)
Sulle tue curve la mia mano ondeggerà
Anche se il tuo corpo di curve non ne ha
Sei sempre più spigoloso
Poi sorridi se mi mostro geloso
Amami uomo con le mani da uomo
E toccami fiero
Con un soffio leggero
Bello di mamma
Tosto macio per papà
L'uomo senza curve un donnone sposerà
NO! C'è anche amore senza rima
Voglio urlare più forte di prima
Amami uomo con le mani da uomo
E toccami fiero
Con un soffio leggero
E portami via
Delle braccia tue sarò in balia
Prendimi apparecchiami poi sorprendimi
(Io t'amerò ma se vuoi star con me ti prego diglielo)
Con un mazzo di fiori freschissimi
Tranquillizzati ora vado li a cantare che
Io me ne vo
Un postino diventerò
E non c'è pericolo per il ciao mamma, ciao papà
L'uomo senza curve un altro uomo abbraccerà
Sarà la sua felicità
Amami uomo con le mani da uomo
(Amore mio dirai che son io)
E toccami fiero
(E ti prenderò, ti apparecchierò, ti stupirò, ti sorprenderò)
Con un soffio leggero
(Con un mazzo di fiori freschissimi)
La la la...
Prendimi, apparecchiami, poi sorprendimi
Con un mazzo di fiori
Blastema con Dietro l'intima ragione
Ogni certezza vita mia
Scompare sotto il silenzio scivola
E mi basta un fiume
E un'ora vergine
Per lamentarti che pace non ho
Perché davanti c'è sempre un limite
Che mi sfugge
Un brivido che grida chi sei
Dietro i bei discorsi
Dietro l'intima ragione che
Ormai confesserai.
Ti ho amato tanto come ama
Chi non sa
Che amare tanto logora
Steso sul confine
C'è un altro uomo che
Farà big bang
E pioggia sarà, in me
Di fuoco
Meterore
E lucciole
Fino all'urto
Con un brivido che grida chi sei
Dietro i bei discorsi
Dietro l'intima ragione
Che mai confesserai.
Il Cile con Le parole non servono più
Idi di giugno e poesia cerebrale
Ti regalo aforismi da mercato rionale
Sei una Barbie sfregiata da una felicità parziale
Aiutata da flute di champagne
Le tue lacrime lisce
Arrotate nei bagni
Di locali alla moda dove perdi mutande
Chissà se mantieni la testa al suo posto
Oppure la doni alla iena di turno
Le parole non servono più per riaverti
Le canzoni che ho scritto per te rotte in mille pezzi
Luna furtiva che brilli nel cielo
Arrivale addosso e stendi il tuo velo
Sulle case stregate dagli universitari
Dille che mi manca e che negli alveari
Alle quattro di notte
Per i vicoli stretti
Compri veleni e non compri confetti
Il miele scompare in un accento straniero
E al risveglio il fondo del pozzo è più nero
Le parole non servono più per riaverti
Le canzoni che ho scritto per te rotte in mille pezzi
Le parole non servono più per riaverti
Le canzoni che ho scritto per te rotte in mille pezzi
Bastimenti di giorni corrosi
Masticando gli avanzi di noi
Quante stelle annegate in bicchieri
Posso darti ogni dramma che vuoi
Cataclismi di attimi sparsi
La dinamica resta così
Siamo solo destini impigliati
Siamo martiri del nostro vivere
Le parole non servono più per riaverti
Le canzoni che ho scritto per te rotte in mille pezzi
Le parole non servono più per riaverti e
Le canzoni che ho scritto per te rotte in mille pezzi
Le parole non servono più per riaverti e
Le canzoni che ho scritto per te sono come spettri
Irene Ghiotto con Baciami?
Baciami
Dentro una macchina
Sotto le nuvole
E sali e scendi di pensieri che mi baciano
Sopra le palpebre
Dentro le lacrime
Con i lampioni che si fanno zitti
Baciami nelle pozzanghere
Di acqua gelida
Con i papaveri che oscillano nel traffico
Come nostalgici
Di quando io per te
Ero soltanto un ostaggio
In questo bacio che
Dura nell'etere
Diventa polvere
Nascosta dentro le mie tasche
Mi insegue
Sassi nelle scarpe
Le tue piccole paure
Legano i miei passi
Come grappoli di sole
Bruciano le suole
Sotto il peso dell'amore
Sento la salita sulla punta delle dita
Baciami
Dentro le raffiche
Di vento cosmico
Come astronauti che si tuffano
Nel polline elettrostatico
Rubato al fiore
Che al primo vento perde tutti i suoi petali
Resta lo scheletro
Di quando io per te ero
Soltanto un ostaggio
In questo bacio che
Come indelebile
Diventa ruggine
Nascosta dentro le mie tasche
Mi insegue
Sassi nelle scarpe
Le tue piccole paure
Legano i miei passi
Come grappoli di sole
Bruciano le suole
Sotto il peso dell'amore
Sento la salita sulla punta delle dita
Che ti ammiro così tanto che se miro, sparo
Che ti ammiro così tanto che se miro, sparo
Ti perdo così piano che se ci penso, cado
Baciami dentro una favola caleidoscopica
Di mille bolle di sapone che si infrangono
Come le sdrucciole che si rincorrono
In questa specie di canzone che è una maschera
Ho troppa voglia di strapparla via un attimo
Così mi leggi senza giri di parole
Tutto il dolore che mi muovi se ti parlo
E più mi baci, piu ti bacio
Baciami...
E più mi baci, piu ti bacio
E più ti parlo più ti perdo
Più ti odio più ti amo
Più ti miro più ti sparo
Andrea Nardinocchi con Storia impossibile
E' troppo tempo che volevo dire
Che non sto bene
E mi sembra di capire
Sia lo stesso per te
Ma forse tu mi sai spiegare
Cosa ci impedisce di parlare
Un po' più liberamente
E ti ho chiamato prima
Ma non c'eri
Volevo solo dirti
Che stasera ci sono
Ma vieni tu da me oppure
Vengo io da te
Vieni tu da me
Tanto quello che c'è
Non si può più spegnere
Anche se ci sta facendo male
Vieni tu da me
Vengo io da te
Ma che differenza c'è
Se mi sembra di vivere
Dentro una storia impossibile
Tu Tu Tu da da da
Dentro una storia impossibile
E poi non mi so spiegare
Come tu mi sai fare sorridere
Mentre mi fai incazzare
E so che non è bello da dire
Ma vai se non vuoi stare (vai)
Non c'è bisogno di fare finta di sorridere
Tu non sai quant'è difficile dover ammettere
Che tu sei una droga per me
E ti ho chiamato prima
Ma non c'eri
Volevo solo dirti
Che stasera ci sono
Ma vieni tu da me
Vengo io da te
Tanto quello che c'è
Non si può spegnere
Anche se ci sta facendo male
Vieni tu da me
Vengo io da te
Ma che differenza c'è
Se mi sembra di vivere
Dentro una storia impossibile
Vengo io da te
Vieni tu da me
Tanto quello che c'è
Non si può più spegnere
Anche se ci sta facendo male
Vieni tu da me
Vengo io da te
Ma che differenza c'è
Se mi sembra di vivere
Dentro una storia impossibile
Paolo Simoni con Le parole
Con le parole puoi distruggere,
Confondere, ingannare
Rinnovare
Con le parole puoi giocare
Puoi dividere
E non farti più trovare
Con le parole
Puoi indicare una strada
O chiedere se ti sei perso
Certe parole
Disprezzano
Altre invece confortano
Con le parole puoi incantare
Commuovere
Certe parole
Ti fanno incazzare
Altre ti fanno morire
Parole che vivi
Parole che spesso non hai
Quelle che ti hanno ferito
E quel fiato che non basta mai
Discorsi che senti
Forti come i tuoi guai
Quando ti senti a terra
E parole da dire non hai
Sarà vero poi
Vive chi si accontenta
Non ti bastano le parole
Eppure non puoi starne senza
Con le parole
"Se avessi detto"
O "si poteva evitare"
Con le parole tante volte
Ti sono venuto a cercare
Con le parole talvolta
Ti senti un fallito o un campione
Dopo certe parole
Vorresti solo sprofondare
Con le parole puoi cantare
Fare tutto a pezzi
Puoi chiedere scusa in mutande
Urlarle al mondo con forza
Sotto un pezzo di luna
Parole che vivi
Parole che spesso non hai
Quelle che ti hanno ferito
E quel fiato che non basta mai
Discorsi che senti
Forti come i tuoi guai
Quando ti senti a terra
E parole da dire non hai
Sarà vero poi
Vive chi si accontenta
Non ti bastano le parole
Eppure non puoi starne senza
Ma quante parole non sono
State scritte o dette
Quante altre invece
Ci sembrano perfette
Con le parole ti avevo
Promesso che sarei tornato
Ti prego non chiedermi nulla adesso... di dove sono stato