Lettori fissi

lunedì 29 febbraio 2016

Festival di Sanremo 2016 - (parte 5)


                                         Il vincitore: Francesco Gabbani

Il sessantaseiesimo Festival di Sanremo è stato presentato per la seconda volta consecutiva da Carlo Conti. Nell'occasione è stato affiancato da Gabriel Garko, dalla modella Madalina Ghenea e dall'attrice comica Virginia Raffaele.

Vi hanno partecipato 28 artisti con altrettanti brani suddivisi in due sezioni: Campioni (composta da 20 cantanti noti) e Nuove proposte (composta da 8 giovani cantanti emergenti).

La canzone vincitrice della sezione Campioni è stata "Un giorno mi dirai" degli Stadio, mentre nella sezione Nuove proposte ha vinto Francesco Gabbani con il brano "Amen".

Sezione Nuove Proposte

1º Francesco Gabbani con Amen


Alla porta i barbari
Nascondi provviste spiccioli
Sotto la coda, sotto la coda, sotto la coda
I trafficanti d'organi e le razzie dei vandali
Sono di moda, sono di moda, sono di moda
Un visionario mistico all'università
Mi disse: "L'utopia ci salverà!"
Astemi in coma etilico per l'infelicità
La messa è ormai finita figli andate in pace
Cala il vento nessun dissenso di nuovo tutto tace
E allora avanti popolo, che spera in un miracolo, elaboriamo il lutto con un amen
(Amen)
Dal ricco col look ascetico al povero di spirito
Dimentichiamo tutto con un
Amen, (amen), amen, amen
Il portamento atletico
Il trattamento estetico
Sono di moda, sono di moda, sempre di moda
Ho l'abito del monaco, la barba del filosofo, muovo la coda,
Muovo la coda, colpo di coda
Gesù si è fatto agnostico, i killer si convertono
Qualcuno è già in odor di santità
La folla è in coda negli store dell'inutilità
L'offerta è già finita amici andate in pace
Cala il vento nessun dissenso di nuovo tutto tace
E allora avanti popolo, che spera in un miracolo, elaboriamo il lutto con un amen
(Amen)
Dal ricco col look ascetico al povero di spirito
Dimentichiamo tutto con un amen
(Amen) amen (amen) amen (amen) amen (amen)
Dimentichiamo tutto con un amen
(Amen) amen (amen) amen (amen)
Dimentichiamo tutto con un amen
E l'uomo si addormento e nel sogno creò il mondo
Lì viveva in armonia con gli uccelli del cielo ed i pesci del mare
La terra spontanea donava i suoi frutti in abbondanza
Non vi era la guerra, la morte, la malattia, la sofferenza
Poi si svegliò
E allora avanti popolo, che spera in un miracolo, elaboriamo il lutto con un amen
(Amen)
Dal ricco col look ascetico al povero di spirito
Dimentichiamo tutto con un amen
(Amen) amen (amen) amen (amen) amen (amen)
Dimentichiamo tutto con un amen
(Amen) amen (amen) amen (amen)
Dimentichiamo tutto con un amen

2º Chiara Dello Iacovo con Introverso


È tutto sterile ed asettico
Dentro a questo imballaggio plastico
Dove le bombole di ossigeno
Son razionate più del merito
Non basta un bel discorso
Per ritenerti assolto
Non basta un documento per assumere un'identità
È tutto stabile e dinamico
Dentro a questo ingranaggio cosmico
Che lo ritrovo fra le costole
A controllare ogni mio batttito non troov un percorso
Che mi stia bene addosso
Ed in realtà io non lo so se ne ho davvero bisogno
Me l'hai messo soltamente tu
Intro-dentro verso giusto opposto
Ma quando ti ricapita di stare zitto
E smetterla di prendere opinioni in affitto
Intro-verso così mi riconosco in me
E senza doverlo dimostrare
Senza doverlo dimostrare a te
Sono rinchiusa dentro al cellophan
Con le mie valvole che scoppiano
E la pressione tesa al massimo
Comprime il mio pensiero critico
Non serve proprio a niente
Giocare sotto banco
Ma non sei ancora stanco
Di dover svendere la tua attività
Intro-dentro verso giusto opposto
Ma quando ti ricapita di stare zitto
E smetterla di prendere opinioni in affito
Intro-verso così mi riconosco in me
E senza doverlo dimostrare
Senza doverlo dimostrare
Senza doverlo dimostrare
Intro-verso, non c'è giusto opposto
Ma quando ti ricapita di stare zitto
E smetterla di prendere opinioni in affito
Intro-verso così mi riconosco in me
E senza doverlo dimostrare a te

3º Ermal Meta con Odio le favole


Ti ricordi quand'eri bambino
Con I sogni legati al cuscino
Ti ricordi quand'eri capace
Di sentirti con poco felice
E da un gesto del tutto banale
Imparavi che volto avesse
L'amore
Ti ricordi le notti a parlare
E a incollare la luna nel cielo
Con un dito poi farla sparire
Come una sposa dietro al suo velo
Di sudore, di lacrime o mare
Ci sembrava la cura di tutto
Il sale
Per stare bene penso a te
Per stare male penso a te e me
Il futuro era bellissimo per noi
Ti volevo bene e forse anche di più
Fuoco che non brucia non si spegne mai
Ti manco, non lo so
Mi manchi e non lo sai
Scorre un fiume e assomiglia alla vita
E la nostra sembrava in salita
Non è vero, era solo paura
Di affrontare la parte più dura
Ma per quanto difficile sia
L'ordinario con te diventava
Magia
Il futuro era bellissimo per noi
Ti volevo bene e forse anche di più
Fuoco che non brucia non si spegne mai
Ti manco, non lo so
Mi manchi e non lo sai
Io ti voglio ancora bene e pure tu
Cuore che si stringe non tradisce mai
E non ricordo come mai non ci sei più
Ti manco, non lo so
Mi manchi e non lo sai
Odio le favole
E il gran finale perché
Quello che conta è
Qualcosa per cui una fine non c'è
Non ci credere
Se ti dicono che
Passerà da se
Mi manchi e non lo sai
Il futuro era bellissimo per noi
Io ti voglio ancora bene e pure tu me ne vuoi
Si felice e non dimenticarmi mai
Ti manco, non lo so
Mi manchi e non lo sai
Mi hai strappato l'amore di bocca
Ma ogni tanto una stronzo ci tocca

4º Mahmood con Dimentica


Sono solo
In questa stanza blu
Penso a quanto ho combattuto fino ad ora
A cosa fosse giusto per me
Sono solo
In questa stanza blu
Ogni ora sembra l'ora di ieri
Ogni buongiorno bagnato di monotonia
Ora ora ora ora
Solo non sei
Ore ore ore ore
Son le sei
Ora ora ora ora ora sei
Ora sei ora sei ora sei
Solo
Dimentica
Dimentica
Dimentica
I morsi sul cuscino
Dimentica
Dimentica
Dimentica
I baci di giuda del mattino
Quei cento pugni sul muro
Questo mio cuore a digiuno
Polvere, polvere
Ora è polvere
Quel muro
Sto impazzendo
Sto impazzendo
In questa stanza blu
Chiudo la porta, le finestre
Non so più ridere
Ora ora ora ora
Solo non sei
Ore ore ore ore
Son le sei
Ora ora ora ora ora sei
Ora sei ora sei ora sei
Solo
Dimentica
Dimentica
Dimentica
I morsi sul cuscino
Dimentica
Dimentica
Dimentica
I baci di giuda del mattino
Quei cento pugni sul muro
Questo mio cuore a digiuno
Polvere, polvere
Ora è polvere
Quel muro
Ora ora ora ora
Solo non sei
Ore ore ore ore
Son le sei
Ora ora ora ora ora sei
Ora sei ora sei ora sei
Solo!

Irama con Cosa resterà


Volevo nascere senza pensieri
Senza le crisi di panico quando penso troppo
Volevo correre più forte degli altri
Come per dimostrarmi che potrei farlo il doppio
Volevo dirti che ti aspetto qua
Volevo dirtelo ma no, non ti ho avvisata
E me ne resto da solo con il mio orgoglio
Che uccide quello che voglio, sapendo che è una cazzata
Volevo soltanto essere parte di un gruppo
Sentirmi, come voi, accettato in tutto
Ma poi iniziai a farmi di brutto, tornando a casa distrutto
Gridando dentro al cuscino per nascondere l'urlo
E no, che non ti dico cosa provo, no
Sono i miei testi che lo provano
Nella mia penna perché
Prendi una birra e siediti che ti racconto di me
Di come quando davanti a un problema scappo
Non è che non sia uomo, ma a volte vorrei esserne un altro
Quante notti in bianco che ho fatto per la mia musica
Dormivo sopra il banco sognando una vita unica
Di quelle che ti svegli e realizzi che non sei solo
Che ciò che gridi troppe persone lo fanno in coro
Dite pure a quegli stronzi che non mi accontento
Che ho ambizioni troppo grandi per restare fermo
Io che piango, io che rido, io che grido e basta
Io che cerco di convincermi che tutto passa
Io che vi racconto la mia storia come fosse solo mia
Io che sgrano ancora gli occhi quando entro in galleria
E no, che non ti dico cosa provo, no
Non siamo fatti per restare soli
Forse è l'unica ragione per cui siamo ancora qua
E no, che non ti dico cosa provo, no
Non siamo fatti per restare soli
Dimmi che cosa resterà
Non me ne frega se mi manca la morale
Anche se vado con altre non vuol dire che non ci tenga a te
Lo so che sono un po' egocentrico se parlo di me
Lasciami perdere se cerchi un'altra storia clichè
Non sono un uomo vissuto, ma sono un uomo che vive
Che si dimentica tutto, ma si ricorda due rime
Io che mi fermo a sentire l'odore di un libro nuovo
Che poi non riesco a finire perché per tutto mi annoio
Non sono fatto per te, non sono fatto per loro
Non sono fatto per viverti, né per stare da solo
Con più gioielli di te, ma meno classe
Convinto che stare in strada non mi cambiasse
Ma la vita non è un film, non c'è un lieto fine
Nessun colpo di scena, nessuno divide
La parte dove vedi tua madre mentre sorride
O quella dove stringi un ricordo fatto di spine
Io che, io che piango, io che rido, io che grido e basta
Io che cerco di convincermi che tutto passa
Io che vi racconto la mia storia come fosse solo mia
Io che sgrano ancora gli occhi quando entro in galleria
E no, che non ti dico cosa provo, no
Non siamo fatti per restare soli
Forse è l'unica ragione per cui siamo ancora qua
E no, che non ti dico cosa provo, no
Non siamo fatti per restare soli
Forse è l'unica ragione che non ci dividerà, e no
Ma nessun'altra è come te, come te, come
Ma nessun altro è come me, come me, come
So che sei fatta come me, come me, come
Che nessun'altra è come te e no
Ma nessun'altra è come te, come te, come
Ma nessun altro è come me, come me, come
So che sei fatta come me
Dimmi che cosa resterà

Cecile con N.E.G.R.A.


In un mondo che si muove più lentamente della gente che lo abita
Cecile, Rafé, show
Se ti togli i paraocchi la visuale l'ampli
Che i mostri ce li hai dentro e non ce li hai davanti
Se ti togli i paraocchi la visuale l'ampli
Che i mostri ce li hai dentro e non ce li hai davanti
A te che guardi il mio colore come fossi extraterrestre
Alla mamma che mi nota e stringe i figli a sé
A chi all'asilo mi faceva già strane domande
Come ad esempio che colore avessi il sangue
A chi commenta di nascosto e crede non lo senta
Non ho niente contro ma c'è troppo differenza
A chi ha la barbie con la pelle bianca dai sessanta
La mia io l'ho aspettata sino al 1980
C'è chi si vanta di ideali dove negri ed omosessuali
Indifferentemente sono tutti uguali
Cioè diversi e in quanto tali
Sono da trattare differentemente dai normali e questo fa paura
Chiudo bocca e occhi nella notte oscura
E hai paura perchè sono troppo scura troppo scura
Mi consideri soltanto per un'avventura
Ma non consideri la mia natura perchè sono
N.E.G.R.A., N.E.G.R.A., N.E.G.R.A.
Ma quando mi vedi nuda, nuda, nuda
Vado bene anche se sono
N.E.G.R.A., N.E.G.R.A., N.E.G.R.A.
Ma quando mi vedi nuda, nuda, nuda
Non te ne frega più
N.E.G.R.A., N.E.G.R.A., N.E.G.R.A.
Ma quando mi vedi nuda, nuda, nuda vado bene anche se sono
N.E.G.R.A., N.E.G.R.A., N.E.G.R.A.
Ma quando mi vedi nuda, nuda, nuda
Non te ne fotte più
Se ti togli i paraocchi la visuale l'ampli
Che i mostri ce li hai dentro e non ce li hai davanti
Se ti togli i paraocchi la visuale l'ampli
Che i mostri ce li hai dentro e non ce li hai davanti
Mi inviti a cena ma soltanto se mi paghi
Alla fermata ti sorrido e non mi caghi
È da una vita che combatto contro i draghi
Nemmeno Harry Potter vince contro questi maghi
Dell'ignoranza pieni d'arroganza
Conta l'apparenza
Però in fondo manca la sostanza, quanta indifferenza
E piango sola dentro alla mia stanza
Non preoccuparti della N. E. G.R.A. quando è triste prende danza
Luoghi comuni deleteri ancora più tristi dei cimiteri
Ero bambina che sembra ieri ancora credevo nei desideri
Già percepivo disagi reali e seri
E chi li creava eri sempre tu
Altro che Balotelli, altro che?
N.E.G.R.A., N.E.G.R.A., N.E.G.R.A.
Ma quando mi vedi nuda, nuda, nuda vado bene anche se sono
N.E.G.R.A., N.E.G.R.A., N.E.G.R.A.
Ma quando mi vedi nuda, nuda, nuda non te ne frega più
N.E G.R.A., N.E.G.R.A., N.E.G.R.A.
Ma quando mi vedi nuda, nuda, nuda vado bene anche se sono
N.E.G.R.A., N.E.G.R.A., N.E.G.R.A.
Ma quando mi vedi nuda, nuda, nuda non te ne fotte più
N.E.G.R.A., N.E.G.R.A., N.E.G.R.A.
nuda, nuda, nuda
N.E.G.R.A., N.E.G.R.A., N.E.G.R.A
Ma quando mi vedi nuda, nuda non te ne fotte più

Michael Leonardi con Rinascerai


Questa notte ho fermato nella mente l'immagine di te
Nel mio cuore giardino ti ho accolto, ho cura di te
I tuoi passi sulla strada chiedono perché
Resto al freddo al buio della notte, vulnerabile
Io ti canto, ti sogno, fuori il mondo si stringe a noi
Alza gli occhi al sole, rinascerai
Io ti canto, ti sogno tutto il mondo si stringe a noi
Alza il viso al sole, rinascerai
E da te che ho imparato a ricercare radici libere
Nel profondo del mio amore senza lacrime
Ho sempre dentro il tuo calore, corro verso te
Fotosintesi perfetta sei forte, fragile
Io ti canto, ti sogno, tutto il mondo si stringe a noi
Alza gli occhi al sole, rinascerai
Io ti canto, ti sogno l'universo si stringe a noi
Alza il viso al sole, rinascerai
E non potrai mai più cadere, respira forte e splenderai tu splenderai
Io ti canto, ti sogno, tutto il mondo si stringe a noi
Dai il tuo viso al sole, rinascerai, risplenderai
Libera nel vento rinascerai

Miele con Mentre ti parlo


Guardati allo specchio
Sotto le rughe troverai
Troverai i miei occhi
Magari meno storti
E nel riflesso del tuo volto incontrami
E nel riflesso del tuo volto accettami
E nel rumore del tuo volto ascoltami
E nel silenzio del tuo volto
Mi guardo allo specchio
E tra i progetti che hai per me
Congelo sogni modesti
Che tanto tu detesti
Ti ho permesso di travestirmi
Ho provato ad adattarmi
Ai tuoi disegni così perfetti
Ma tanto stretti, troppo stretti
Potrei amarti di meno
Potrei odiarti di meno
Somigliarti di meno forse un giorno potrei
Potrei amarmi di meno
Potrei odiarti di meno
Sbadigliare di meno mentre ti parlo di me
Sfilami di dosso quella trama di difetti
Così identici ai tuoi
Togli quei fili dalle mie mani
Taglia i fili dalle mie mani
Ti prego strappa quei fili dalle mie mani
Non guidarmi più
Potrei amarti di meno
Potrei odiarti di meno
Sbadigliare di meno mentre ti parlo di me
Dovrei amarti di meno
Dovrei amarti di meno
Somigliarti di meno forse un giorno dovrei
Dovrei amarti di meno
Ma non amarti di meno
Sbadigliare di meno mentre ti parlo di me
Mentre ti parlo di me
Mentre ti parlo!

domenica 28 febbraio 2016

Festival di Sanremo 2016 - (parte 4)


           Viriginia Raffaele, Carlo Conti, Madalina Ghenea e Gabriel Garko

Il sessantaseiesimo Festival di Sanremo è stato presentato per la seconda volta consecutiva da Carlo Conti. Nell'occasione è stato affiancato da Gabriel Garko, dalla modella Madalina Ghenea e dall'attrice comica Virginia Raffaele.

Vi hanno partecipato 28 artisti con altrettanti brani suddivisi in due sezioni: Campioni (composta da 20 cantanti noti) e Nuove proposte (composta da 8 giovani cantanti emergenti).

La canzone vincitrice della sezione Campioni è stata "Un giorno mi dirai" degli Stadio, mentre nella sezione Nuove proposte ha vinto Francesco Gabbani con il brano "Amen".

Sezione Campioni


16º Irene Fornaciari con Blu


C'è una donna in riva al mare
Dipinta di blu
Guarda un punto all'orizzonte
Mentre il sole va giù
E con la mano saluta
I giorni che passano
E volano a sud...
C'è una donna in mezzo al mare
Vestita di blu
La prende in braccio un pescatore
Bello come un Gesù
E nel suo sguardo si arrende
L'amore purissimo
E senza un perché
Allora gli parla di sé...
Dimmi dove si nasconde
La promessa dignità
Questo cielo non risponde
Io anche da qua
Vedo barche sassi e stelle
Case bianche anche lassù
Reti di farfalle in mezzo al blu
C'è un bambino sulla spiaggia
Lasciato dal blu
E una donna in riva al mare
Mentre il sole va giù
Che con la mano saluta
I sogni che passano
E lascia una scia
Che non va più via nell'altamarea...
Dimmi dove si nasconde
La promessa libertà
Questi fiori fra le onde
Chiedono pietà
Non più guerre e religioni
Ma un'altra vita un sogno in più
Cielo, se mi senti almeno tu
Lascia che sia un angolo di blu

Zero Assoluto con Di me e di te


Parlami di te e dei tuoi silenzi
Dei tuoi occhi che sono sempre senza sguardi
Parlami per non dimenticare per non avere più paure
Parlami di partecipazione
Ma questa vita ci fa solo che mentire
Parlami perché ti so ascoltare
Anche se poi non so che dire
Di un amore che fa pugni senza guanti
Di ritorni che han sapore di partenze
Di un cuore che ha più stanze di un albergo
Mentre guardo le stelle levarsi nei tuoi cieli
Di sognare i tuoi sguardi ad occhi aperti
Di temporali che ci urlano contro
Di me e di te
E basterebbe solo sporcarci di parole
Leggendoci negli occhi
La paura e l'emozione
Ci siamo persi in una strada tra follia e vita
La follia eri tu
In questa vita che grida e che spinge lontano
Se molli la presa mi scivoli piano
Ma che cosa vuol dire sentirsi insicuri
La teoria degli esclusi e la poesia degli illusi
Occhi chiusi
Di un amore che fa pugni senza guanti
Di ritorni che han sapore di partenze
Di un cuore che ha più stanze di un albergo
Mentre guardo le stelle levarsi nei tuoi cieli
Di sognare i tuoi sguardi ad occhi aperti
Di temporali che ci urlano contro
Di me e di te
Di me e di te
Di me e di te
E tira su gli occhi
Non serve guardare lontano
Parliamoci adesso
Di un amore che fa pugni senza guanti
Di ritorni che han sapore di partenze
Di un cuore che ha più stanze di un albergo
Mentre guardo le stelle le stelle
Di sognare i tuoi sguardi ad occhi aperti
Di temporali che ci urlano contro
Di me e di te
Di me e di te
Di me e di te
E tira su gli occhi
Non serve guardare lontano
Parliamoci adesso
Di sognare i tuoi sguardi ad occhi aperti
Di temporali che ci urlano contro
Di me e di te
 
Bluvertigo con Semplicemente


E semplicemente anche un fatto da niente
Attraversato dalla corrente nello spazio e nel tempo
Nasce piccolo infinitamente
Poi diventa troppo importante
Televisione banale
Acqua che scorre mentre leggo il giornale
Camminare col cane sull'argine del canale
Telefonare per prenotare
Caffè e ginnastica sul pavimento
Arrotolare il tappeto
E dimenticare l'appuntamento
A quasi averlo fatto apposta
E semplicemente anche un fatto da niente
Attraversato dalla corrente nello spazio e nel tempo
Nasce piccolo infinitamente
Poi diventa troppo importante
Fare la lista per ricordare
Quello che manca da comprare
E mettere i libri sullo scaffale
E i dischi nel mobile bianco
Connettre i cavi per ascolatare
In quasi tutti i locali
Poi riscegliere le canzoni ideali
Da consigliare agli amici geniali
Invitare qualcuno stasera
Domani pensare di uscire
E il giorno dopo riposare
E il successivo ricominciare
Semplicemente anche un fatto da niente
Attraversato dalla corrente nello spazio e nel tempo
Nasce piccolo infinitamente
Poi diventa troppo importante
E di un fatto da niente
Attraversato dalla corrente
Nello spazio e nel tempo
Nasce piccolo infinitamente
Poi diventa troppo importante
E semplicemente

Neffa con Sogni e nostalgia


Qualche volta il mondo sembra così freddo e stanco
Negli sguardi che tu incontri non c'è molto per te
Ma se capita che il vento arrivi tra le foglie
Puoi fermarti per sentire un po' la musica che fa
Qualche volta c'è chi ride perché sei nel fango
E chi gode a farti male per il gusto che c'è
Può succedere che un diavolo ti stia tentando
Puoi trovare sempre un angelo che poi ti salverà
Tutto passa e va sogni e nostalgia
Baci dolci e lacrime
E per fortuna che torna sempre un po'
Voglia di sorridere
Un bel giorno arriverà da te la felicità
Una luce che si poserà sulle cose spente
E se al buio la paura viene lì e ti prende
Con il sole del mattino poi ogni fiore si aprirà
Tutto passa e va sogni e nostalgia
Baci dolci e lacrime
E per fortuna che torna sempre un po'
Voglia di sorridere
Vedrai tutto passa e va sabbia e cieli blu
Cose da decidere
E per fortuna che torna sempre un po'
Voglia di sorridere
Questa è per chi ha freddo e per chi è solo
Chiude gli occhi e non lo sa perché
Questa è per chi ha perso e non è un gioco
Questa è per il bene che ho per te

Dear Jack con Mezzo respiro


Passeremo questa notte senza graffi sulla faccia
Proveremo a dirci basta, solo dirci
Che non ne vale la pena
Rifarò tutti i bagagli, per riempirli dei miei sbagli
Qualche gioco di parole sarà la soluzione
Per sentirmi meno male
Ti ritroverò per sempre tra le frasi senza tempo
Dietro un angolo del cuore, cicatrice di un inverno
Che ora sembra non finire mai
Mezzo respiro ancora
Soltanto mezzo respiro ancora
Per dare un senso ai ricordi
Per un passo in avanti
Perché odiarci non serve più
Mezzo respiro ancora
Soltanto mezzo respiro un'ora
Tra una promessa sospesa,
L'ultimo sguardo d'intesa
Mezzo respiro
Passeremo questa notte senza dirci quasi niente
Che il silenzio certe volte è solo voglia di carezze
Dimmi che andrà tutto bene
E ti ritroverò per sempre tra le frasi senza tempo
Dietro un angolo del cuore, cicatrice di un inverno
Che ora sembra non finire mai
Mezzo respiro ancora
Soltanto mezzo respiro ancora
Per dare un senso ai ricordi
Per un passo in avanti
Perché odiarci non serve più
Mezzo respiro ancora
Soltanto mezzo respiro un'ora
Tra una promessa sospesa,
L'ultimo sguardo d'intesa
Mezzo respiro
Prima di dirci addio
Mezzo respiro ed io, ed io
Adesso proverò a convincermi
Forse a non illudermi
A dirmi che è meglio così
Mezzo respiro ancora
Soltanto mezzo respiro ancora
Per dare un senso ai ricordi
Per un passo in avanti
Perché odiarci non serve più

sabato 27 febbraio 2016

Festival di Sanremo 2016 - (parte 3)


                    Terzi classificati: Giovanni Caccamo e Deborah Iurato

Il sessantaseiesimo Festival di Sanremo è stato presentato per la seconda volta consecutiva da Carlo Conti. Nell'occasione è stato affiancato da Gabriel Garko, dalla modella Madalina Ghenea e dall'attrice comica Virginia Raffaele.

Vi hanno partecipato 28 artisti con altrettanti brani suddivisi in due sezioni: Campioni (composta da 20 cantanti noti) e Nuove proposte (composta da 8 giovani cantanti emergenti).

La canzone vincitrice della sezione Campioni è stata "Un giorno mi dirai" degli Stadio, mentre nella sezione Nuove proposte ha vinto Francesco Gabbani con il brano "Amen".

Sezione Campioni


11º Annalisa con Il diluvio universale


L'amore non è una colpa
Non è un mistero
Non è una scelta
Non è un pensiero
L'amore quello dei film
L'amore del che segno sei?...
C'è affinità, un aperitivo, chissà se mai...
Magari... qualcosa... qualcosa succederà
L'amore di questa notte
Non conta niente,
Anzi, sia maledetto
E maledettamente
Io non tornerò
Perché non hai futuro
E io ha già poco tempo per me stessa,
Figuriamoci per gente come te
E intanto prendo questa metropolitana
L'unica che sorride è una puttana
E allora io preferisco sognare
Perché è così, è così, io lo so
Che mi lascio andare
E tu, che resti l'unico al mondo
Come una stanza da rifare,
Resti immobile all'altare,
Sei una canzone che non ho
Mai saputo cantare
L'amore succederà
O forse è già successo
Ma tu non l'hai visto
E lo vedi solo adesso
Ma stasera rimango a casa
A cucinare la vita
Come fosse un buon piatto da buffet
Lo so... l'amore è spudorato
L'amore è egoista
L'amore è un atto di necessità di te
E mentre sfoglio un altro stupido giornale
Penso che in fondo sia tutto regolare
E intanto io preferisco sognare
Perché è così, è così, io lo so
Che mi lascio andare
E allora io preferisco sognare
Perché da qui la realtà si nasconde meglio che
Sotto il diluvio universale
E tu, dall'altra parte del mondo
Come una stanza da rifare,
Resti immobile all'altare,
Sei la canzone che non ho
Mai saputo cantare

12º Elio e le Storie Tese con Vincere l'odio


Se mi guardi con quel sguardo dentro agli occhi
Io ti sfido a innamorarmi di te
Ma due occhi per sguardarsi sono pochi
Per amarci ce ne vuole almeno tre
Femminiello che vivi a Napoli
Coi problemi presenti a Napoli
Femminiello di una metropoli sul mare chiaro
Femminiello ma quanti ostacoli
Nel tuo cuore disperso a Napoli
Per fortuna che poi c'è il Napoli
Al San Paolo di Napoli
San Paolo, San Paolo, convertitoti nei pressi di Damasco
San Paolo, San Paolo, quante lettere scrivevi tu
San Paolo, San Paolo, ebreo ellenizzato di Tarso
San Paolo, San Paolo, per fortuna che il Signore ti è apparso
Perché tu perseguitavi i cristiani
E giustamente lui ti ha detto stop stop stop
Sto partendo con il treno per andare a Kathmandu
Dove ti sei trasferita per fondare una tv
Che trasmette televendite di vini calabresi
Che in Nepal vanno forte ma li fanno a Kathmandu
Quanto è bella la Calabria, quanto che sei bella tu
Tubero che mediti tranquillo sotto terra
Finché c'è una mano nerboruta che ti afferra
Tu dici No no no, poi dici Forse forse forse
Poi ti lasci prendere
E ti abbandoni a questo mio pelapatate
Accompagnato dal tuo amico topinambur
Topinamburbera, sedicente burbera
Chi l'avrebbe detto, nascondevi un cuore d'oro
Sotto a quei 90 chili di burbera
Non cambiare mai burbera
Energumena, accarezzami lo stesso
Cantando questa canzone brutta
Brutta da cantare se vuoi
Sarà pure brutta però a me mi piace
Canzone brutta
Sarà capitato anche a voi
Di avere una canzone in testa
Brutta
Brutta
E il messaggio che noi qui vogliam comunicar con questi ritornelli è:
Vincere l'odio

13º Valerio Scanu con Finalmente piove


Qualcuno è già partito è andato via senza lasciare traccia
Qualcuno è ritornato per metterci la faccia
Qualcuno si è sentito male per I troppi vizi
Qualcuno ha perso la partita ma non ha subito I fischi
Qualcuno non ha mai provato amore nel suo vivere
Oppure lo ha trovato ma non lo sa descrivere
No tu non hai, tu non hai, tu non hai capito
No, tu non hai, tu non mi hai capito mai
Finalmente piove e il suo rumore non se ne va
Ma le mie parole le puoi capire
Senza dirtele in faccia
Le ho riflesse negli occhi
Le ho descritte negli attimi più ingenui
Di una storia che sta per finire
Qualcuno è andato avanti e poi è tornato al punto di partenza
Perché si è accorto in tempo che non aveva resistenza
No tu non hai, tu non hai, tu non hai capito
No, tu non hai, tu non mi hai capito mai
Finalmente piove e il suo rumore non se ne va
Ma le mie parole, le puoi capire
Senza dirtele in faccia
Le ho riflesse negli occhi
Le ho descritte negli attimi più ingenui
Di una storia che sta per finire
No tu non hai, tu non hai, tu non hai capito
No, tu non hai, tu non mi hai capito mai
Senza dirtele in faccia
Le ho riflesse negli occhi
Le ho descritte negli attimi più ingenui
Di una storia che sta per finire
Come un film d'autore o una canzone che se ne va

14º Alessio Bernabei con Noi siamo infinito


Il tuo corpo è la somma
Di tutti i desideri
La tua testa il racconto di ciò che sei
E di quel che eri
La complicità ama il silenzio
E in questo noi due siamo bravi
Profeti e discepoli di verità e di segreti
E non è mica la fine
Semmai dovessimo sbagliare e perché
Le circostanze fanno la differenza
Capovolgo la distanza che si azzera e siamo
Noi siamo infinito
Noi siamo infinito
La mia pelle è corteccia
Che si può anche scalfire
La tua giacca s'impiglia ad un ramo
E mi potrò scaldare
Io ti devo tante cose
La differenza tra luce e ombre
Tra il coraggio e l'istinto
E la paura di non fallire
E non è mica la fine
Semmai dovessimo sbagliare e perché
Le circostanze fanno la differenza,
Capovolgo la distanza che si azzera e siamo
Noi siamo infinito
Noi siamo infinito
Noi siamo infinito
La tua libertà non è più effimera
Lei non si misura
Devi solo metterla in pratica
E non è mica la fine
Semmai dovessimo fallire
E perché capovolgo la distanza
Che si azzera e ora e sempre siamo
Noi siamo infinito
Noi siamo infinito
Noi siamo infinito
Noi siamo infinito
Noi siamo infinito
Noi siamo infinito
Noi siamo infinito

15º Dolcenera con Ora o mai più (le cose cambiano)


È tutta colpa di cose ovvie
Tu che mi offri
Se non fai più
Niente per la tua felicità
E queste cose ti bastano
Ora o mai più
Ora o mai più
Ora o mai
Vai solo fino al punto in cui
Non ti troverai più
Ma sarai tu
Finalmente a sorprenderti
E poi vedrai le cose cambiano
Ora o mai
Come può succedere
Che una cosa semplice
Quando tutto sembra uguale
Tutto quanto può cambiare
Una cosa semplice
Tu che vieni verso di me
E le cose cambiano
Ora o mai più
Ora o mai più
È tutta colpa di cose ovvie
Tu per chi soffri
Ma non so più
Se davvero tu mi ami o no
O è solo abitudine
Ora o mai
Come può succedere
Che una cosa semplice
Quando tutto è sempre uguale
Tutto quanto può cambiare
Una cosa semplice
Tu che vieni verso di me
E le cose cambiano
Ora o mai più
Ora o mai più
Ora o mai più
Tutto quanto può cambiare
Una cosa semplice
Tu che vieni verso di me
E le cose cambiano
Ora o mai più
Ora o mai più
Ora o mai più

venerdì 26 febbraio 2016

Festival di Sanremo 2016 - (parte 2)


                               Seconda classificata: Francesca Michielin

Il sessantaseiesimo Festival di Sanremo è stato presentato per la seconda volta consecutiva da Carlo Conti. Nell'occasione è stato affiancato da Gabriel Garko, dalla modella Madalina Ghenea e dall'attrice comica Virginia Raffaele.

Vi hanno partecipato 28 artisti con altrettanti brani suddivisi in due sezioni: Campioni (composta da 20 cantanti noti) e Nuove proposte (composta da 8 giovani cantanti emergenti).

La canzone vincitrice della sezione Campioni è stata "Un giorno mi dirai" degli Stadio, mentre nella sezione Nuove proposte ha vinto Francesco Gabbani con il brano "Amen".

Sezione Campioni


6º Patty Pravo con Cieli immensi


Cosa aspetti che ti dica
Se la colpa non è tua
Se di colpo fa fatica
Mentre tutto fugge via
A noi bastava solo l'amore
Il resto ci poteva mancare
E ridere scherzare poi svenire
Ma oggi che mi sembri migliore
Di quello che poteva sembrare allora
Ma tu chi sei
Che cosa vuoi
E come mai mi pensi
Non sono io
Nemmeno lei
Ma i cieli sono immensi
Guarda il cielo quante luci
Dal passato fino a qua
Quante luci nel silenzio
Lungo i viali di città
A noi bastava solo l'amore
Il resto ci poteva mancare
E ridere e scherzare e poi finire
E oggi che il passato è migliore
Di quello che poteva sembrare allora
Ma tu chi sei
Che cosa vuoi
E come mai mi pensi
Non sono io
Nemmeno lei
Ma i cieli sono immensi
E ridere guardando il mondo
Con la felicità di quando
Il cielo è immenso
E mai dimenticare
Quel che ci ha fatto vivere
Ma tu chi sei
Che cosa vuoi
E come mai mi pensi
Poi dirsi addio
Oppure mai
Ma i cieli sono immensi
Immensi
Immensi
Immensi
Immensi
Cosa aspetti che ti dica
Se la colpa non è mia

7º Clementino con Quando sono lontano


Vorrei tornare indietro! Ma quanti sbagli fra'
Ho capito che non li ripeto,
Il cuore dentro si era fatto qui come la pietra,
A 15 anni una promessa che volevo questo e prendermi anche una cometa.
Quante notti oscurate, nocche spaccate, note stonate, quanti dei nostri a fare le cose sbagliate.
C'è chi si è perso dietro un muro e chi va avanti per il suo, c'è chi ha la forza tutti i giorni e poi combatte il buio.
Io che sto qui a guardare il mondo da più sfumature, lontano da mamma e papà dove sono le cure?
Circondato dal disordine, scappato come rondine, se guardo il mare fra' mi sento un vortice.
E quann stong luntan, ricordo qualche anno fa
Guagliun miez a na via, na luce ind'a sta città
E mo ca song emigrante, e voglio o ciel a'guardà
Penso ca' si stat a primma, tu si tutt a vita mia.
Quante cose cambiate negli anni
Un amico mi chiamava e diceva frate'!!!
Perché se cadrai io ti rialzerò
O mi sdraio qui vicino a te
La storia di un musicante emigrante anima vagante
E guarda come cambia tutto quando sei distante
E la voglia di sentirti grande
5 ragazzi e un volante
Uanema santa
Ma k capa vacant
Così mi tengo stretto dentro tutto quello che ho
Pregando che dall'alto qualcuno ci salvi perciò
Chi porta i figli a scuola tutti i giorni spera in un futuro migliore
E c'è chi guarda fuori e prega il Signore
Me lo lo riscrivo adesso con l'inchiostro sulla pelle
Di tutti quei ricordi come schiavi nelle celle
I chiari di luna, la notte più infame e ribelle.
Noi da bambini volevamo toccare le stelle.
E quann stong luntan, ricordo qualche anno fa
Guagliun miez a na via, na luce ind'a sta città
E mo ca song emigrante, e voglio o ciel a'guardà
Penso ca' si stat a primma, tu si tutt a vita mia.
E voglio o'ciel a guarda da quando ero in fasce
Come fenice che fra poi da zero rinasce
Apar vasc, guardo fuori che piove è tempesta
Chi muore presto e nelle mani qua polvere resta.
Tutti quelli scappati altrove...
Fammi vedere il colore li dove non c'è sole
Il tempo che fra' è passato qui
Ma ce truov semp miez a via!!!
E quann stong luntan, ricordo qualche anno fa
Guagliun miez a na via, na luce ind'a sta città
E mo ca song emigrante, e voglio o ciel a'guardà
Penso ca' si stat a primma, tu si tutt a vita mia.
Ma ce truov semp miez a via!!!
Ma ce truov semp miez a via!!!
Ma ce truov semp miez a via!!!
Ma ce truov semp miez a via!!!

8º Noemi con La borsa di una donna


La borsa di una donna pesa come se ci fosse la sua vita dentro
Tra un libro che non vuole mai finire ed altri trucchi per fermare il tempo
C'è la sua foto di un anno fa che ha messo via perché non si piaceva
Ma a riguardarla adesso si accorge che era bella ma non lo capiva
La borsa di una donna riconosce le sue mani e solo lei può entrare
Nascosto in una tasca c'è quel viaggio che è una vita che vorrebbe fare
Milioni di scontrini, l'inutile anestetico del suo dolore
E stupidi sensi di colpa per quel desiderio di piacere
E se ci trovasse quei giorni
Di carezze fra i capelli
Lei per due minuti soli
Pagherebbe mille anni
Anni spesi per ritrovare
Le cose che qualcuno è riuscito a smarrire
La voglia di sorridere, di perdonare
La debolezza di essere ancora
Come la vogliono gli altri
La borsa di una donna non si intona quasi mai con quel che sta vivendo
Nasconde il suo telefono gelosa di qualcuno che la sta chiamando
Vicino alle sue chiavi la solita ossessione di scordarle ancora
E in quel disordine apparente la paura di restare sola
La borsa di una donna che può rivelare i suoi segreti in un momento
E forse nella tua distrattamente la sua vita c'è rimasta dentro
Tu che pensavi che ci fosse rimasto un po' di spazio per un altro amore
Invece nella borsa di una donna non c'è posto per dimenticare, dimenticare...
E vai dove ti porta il cuore, si...
Un ritaglio dentro la patente
Ci sei stata mille volte ma
Non ci hai mai trovato niente
Niente che ti aiuti a capire
Il senso di una sera che non sa meravigliare
Il senso del tuo ricordare e progettare
Scordandoti di vivere adesso
Adesso che si alza un vento che spazza le nuvole
E che si porta via gli inverni
La polvere, i dubbi e i miracoli
Aspettati mille anni
Anni spesi per ritrovare
Le cose che qualcuno è riuscito a smarrire
La voglia di sorridere, di perdonare
La debolezza di essere ancora
Come ti vogliono gli altri
La borsa di una donna pesa come se ci fosse la mia vita dentro

9º Rocco Hunt con Wake Up


In questi giorni ero un po' triste, ed ho fumato un pò di più
Mi sono fatto due risate con la politica in Tivvù
Cant' nsiem' a nuje wake up guagliù
Zumbe nsiem' a nuje wake up guagliù
Questa generazione non vi crede
Perché un futuro vero non si vede
Lo stato non ci sente, specialmente a noi del Sud
Un lavoro manca sempre, per fortuna abbiamo il groove
E anche se sto palazzo mo' cade a pezzi a' signor' vo' semp' 'e sold,
E preghiamo ogni giorno sperando ca' nun se esaurisce a pension' do' nonn'
Ogni giorno che abbiam perso forse non ritornerà,
Ma in mezzo a tutto sto bordello sento un pezzo che mi fa'
Cant' nsiem' a nuje wake up guagliù
Zumbe nsiem' a nuje wake up guagliù
Questa generazione ha ancora sete, nonostante voi che c'illudete
Wake up guagliù, scetateve che l'aria è doce
Wake up guagliù, stu stato a nuje cia mise ncroce
Ed alzasse la mano chi non ha futuro
Chi lavora sempre ma non sta sicuro
Wake up guagliù
Wake up guagliù
Voi parlate di futuro e intanto cade un'autostrada
E nei programmi il pomeriggio imbambolate quest'Italia
Cant' nsiem' a nuje wake up guagliù
Zumbe nsiem' a nuje wake up guagliù
Fin quando avremo voce canteremo
Chi lo fa in stanzetta e chi lo fa a Sanremo
Lo stipendio non arriva, tutti i mesi fa' ritardo
Noi con la partita Iva, moriremo qua aspettando
E anche se sto paese mo cade a pezzi, o' guvern' vo' semp' e sold'
E preghiamo ogni giorno sperando che per lavorare non amma ji o' Nord.
Wake up guagliù, scetateve che l'aria è doce.
Wake up guagliù, stu stato a nuje cia mise ncroce
Ed alzasse la mano chi non ha futuro
Chi lavora sempre ma non sta sicuro
Wake up guagliù, tutto il tempo che è passato non ritornerà più
Wake up guagliù, se per caso mi addormento allora scitem' tu'
Wake up guagliù
Wake up guagliù
Un giorno saremo felici, quel giorno io spero che non sia lontano
Non dimentico mai le radici, perché in questa terra c'è scritto chi siamo
E che futuro avremo noi, cresciuti senza direzione,
Tutti dietro le tastiere, e mo' chi a fa' a rivoluzione
Wake up guagliù, scetateve che l'aria è doce
Wake up guagliù, stu stato a nuje cia mise ncroce
Ed alzasse la mano chi non ha futuro
Chi lavora sempre ma non sta sicuro
Wake up guagliù, tutto il tempo che è passato non ritornerà più
Wake up guagliù, se per caso mi addormento allora scitem' tu'
Wake up guagliù
Wake up guagliù sveglia

10º Arisa con Guardando il cielo


Se tu mi chiedi cosa faccio in questa vita amico mio
La sola cosa che so dirti è non lo so nemmeno io
Viviamo tempi troppo austeri
Siamo animali di città
Eppure sai che ogni notte prima di dormire io
Che ho preso tutto da mia nonna faccio una preghiera a Dio
Potrà sembrarti rituale però a me dà serenità
Con la certezza che ci sia
Una realtà che va al di là di questa comprensione mia
Potrai chiamarla anche magia
Per me adesso si chiama universo
Stringo i pugni e rido ancora che la vita è questa sola
Se un giorno un'altra vita arriverà
Mi sono già promessa di non viverla in città e quindi
Di ogni giorno prendo il buono
Tanto a cosa serve a un uomo
Svegliarsi e dire che oggi non andrà
È troppo presuntuosa la previsione di una verità
Se tu mi chiedi cosa faccio in questa vita amico mio
La sola cosa che so dirti è non lo so nemmeno io
Viviamo tempi troppo austeri in queste stupide città
Ma ho la certezza che ci sia
Una realtà che va al di là di questa comprensione mia
Potrai chiamarla anche utopia
Per me adesso è solo universo
Stringo i pugni e rido ancora
Che la vita è questa sola
Se un giorno un'altra vita arriverà
Mi sono già promessa di non viverla in città
Di ogni giorno prendo il buono
Tanto a cosa serve a un uomo
Svegliarsi e dire che oggi non andrà
È troppo presuntuosa la previsione di una verità
Di una verità
Di una verità
Di una verità

giovedì 25 febbraio 2016

Festival di Sanremo 2016 - (parte 1)

 

                                              I vincitori: Stadio

Il sessantaseiesimo Festival di Sanremo è stato presentato per la seconda volta consecutiva da Carlo Conti. Nell'occasione è stato affiancato da Gabriel Garko, dalla modella Madalina Ghenea e dall'attrice comica Virginia Raffaele.

Vi hanno partecipato 28 artisti con altrettanti brani suddivisi in due sezioni: Campioni (composta da 20 cantanti noti) e Nuove proposte (composta da 8 giovani cantanti emergenti).

La canzone vincitrice della sezione Campioni è stata "Un giorno mi dirai" degli Stadio, mentre nella sezione Nuove proposte ha vinto Francesco Gabbani con il brano "Amen".

Sezione Campioni

1º Stadio con Un giorno mi dirai


Un giorno ti dirò
Che ho rinunciato alla mia felicità per te
E tu riderai, riderai, e tu riderai di me
Un giorno ti dirò
Che ti volevo bene più di me
E tu riderai, riderai, tu riderai di me
E mi dirai che un padre
Non deve piangere mai
Non deve piangere mai
E mi dirai che un uomo
Deve sapere difendersi
Nai, nai, nai, na, nai, na
Nai, nai, nai, na, nai, na
Un giorno ti dirò
Che ho rinunciato agli occhi suoi per te
E tu non capirai, e mi chiederai perché?
E mi dirai che un padre
Non deve piangere mai
Non deve arrendersi mai
Tu mi dirai che un uomo
Deve sapere proteggersi
Oh, oh, oh, oh, oh, oh
Oh, oh, oh, oh, oh, oh
Oh, oh, oh, oh, oh, oh
Oh, oh, oh, oh, oh, oh
Un giorno mi dirai
Che un uomo ti ha lasciata e che non sai
Più come fare a respirare
A continuare a vivere
Io ti dirò che un uomo
Può anche sbagliare lo sai
Si può sbagliare lo sai
Ma che se era vero amore
E' stato meglio comunque viverlo
Ma tu non mi ascolterai
Già so che tu non mi capirai
E non mi crederai
Piangendo tu
Mi stringerai
Oh, oh, oh, oh, oh, oh
Oh, oh, oh, oh, oh, oh
Oh, oh, oh, oh, oh, oh
Oh, oh, oh, oh, oh, oh

2º Francesca Michielin con Nessun grado di separazione


È la prima volta che mi capita
Prima mi chiudevo in una scatola
Sempre un po' distante dalle cose della vita
Perché così profondamente non l'avevo mai sentita
E poi ho sentito un'emozione accendersi veloce
E farsi strada nel mio petto senza spegnere la voce
E non sentire più tensione solo vita dentro di me
Nessun grado di separazione
Nessun tipo di esitazione
Non c'è più nessuna divisione
Tra di noi
Siamo una sola direzione in questo universo
Che si muove
Non c'è nessun grado di separazione
Davo meno spazio al cuore e più alla mente
Sempre un passo indietro
E l'anima in allerta
E guardavo il mondo da una porta
Mai completamente aperta
E non da vicino
E no non c'è alcuna esitazione
Finalmente dentro di me
Nessun grado di separazione
Nessun tipo di esitazione
Non c'è più nessuna divisione
Tra di noi
Siamo una sola direzione in questo universo
Che si muove
Nessun grado di separazione
Nessuna divisione
Nessun grado di separazione
Nessun tipo di esitazione
Non c'è più nessuna divisione
Tra di noi, nessuna esitazione
Siamo una sola direzione in questo universo
Che si muove
E poi ho sentito un'emozione accendersi veloce
E farsi strada nel mio petto senza spegnere la voce

3º Giovanni Caccamo e Deborah Iurato con Via da qui


Avrei una storia
Da raccontare
E poche ore prima
Prima di partire
Mi fermo e intanto tu
Prova ad ascoltare
Se chiudi gli occhi
Riesci ancora ad immaginare
Che quello che ho da dirti in fondo
Non è una bugia
Ti cucirò un vestito nuovo addosso
Prima di scappare via
Prima di andare via
Via da qui, via da qui, via da qui
Via da qui
Che cosa poi ti aspetti
Di trovare di diverso da noi due
Se anche via
Via da qui, via da qui, via da qui
Mille domande io ti vorrei fare
Soltanto a un passo ancora
A un passo dalla fine
Lo vedi che non sono pronta
Ti lascio qui la pelle mia
Tu pensi che non sia abbastanza
Per non scappare via
Per non andare via
Via da qui, via da qui, via da qui
Via da qui
Che cosa poi ti aspetti
Di trovare di diverso da noi due
Se anche via
Via da qui, via da qui, via da qui
Sei sempre lì che aspetti
Di indossare le mie scuse
Come fossero medaglie
Da mostrare al mondo intero
Per provare a tutti
Senza incertezze e senza dubbi
Che è finito tutto adesso
Ti chiedo scusa sì ma
Sei sempre lì che aspetti
Di indossare le mie scuse
Come fossero medaglie
Da mostrare al mondo intero
Per provare a tutti
Senza incertezze e senza dubbi
Che è finito tutto adesso
Se proprio devo farlo adesso
Ti chiedo scusa sì ma parto
Restare qui non ha più senso
Se mi sussurri scusa resto
Via da qui, via da qui, via da qui
E ancora qui ti aspetto

4º Enrico Ruggeri con Il primo amore non si scorda mai


È passato il tempo, ci ha scavato dentro
La vita che ci ha trasformato
Il mondo è cambiato da allora
Ma ricordo ancora tutti i giorni persi
Adesso che siamo diversi
E niente sappiamo di noi io non dimentico
Non ti dimentico
Il primo amore non si scorda mai
Non è stato spento quel profumo intenso
Parole, vestiti, canzoni
E certe emozioni rapite
Lungo le salite dentro a questo viaggio
E ancora mi fanno coraggio
Parole lasciate da te che non dimentico
Non ti dimentico
Il primo amore non si scorda mai
Siamo il prodotto di gioia e dolore
Di segni che lascia la vita
Figli di sogni segreti perduti nel vento
Innamorati di giorni d'amore
Magari nemmeno vissuti
Nella memoria trasfigurati al sole
Come noi
Corre forte il tempo e ogni sentimento
È nato da quello che è stato
È già diventato una spina
Tutto come prima ma su nuove sponde
Si nuota passando le onde
E niente sappiamo di noi ma non dimentico
Non ti dimentico
Il primo amore non si scorda mai
Siamo il prodotto di antiche passioni
Che ci hanno svelato la vita
Figli di spine segrete perdute nel vento
Innamorati di certi sapori
Magari nemmeno vissuti
Nella memoria trasfigurati al sole
Come noi
Siamo il prodotto di gioia e dolore
Di segni che lascia la vita
Figli di sogni segreti perduti nel vento
Innamorati di giorni d'amore
Magari nemmeno vissuti
Nella memoria trasfigurati al sole
Come noi
Ma il primo amore non si scorda mai

5º Lorenzo Fragola con Infinite volte


Brucia tutto nella testa
Gela il sangue nelle vene
Sento come se hai paura
Ma è paura di star bene
Ci siamo amati in cima al mondo
Sopra tutto e sopra tutti
Quanti sogni in un secondo
E in un secondo li hai distrutti
E vorrei tornare indietro
Per fermare quell'istante
In cui mi son sentito forte
Forte come un gigante
E ho sperato ciecamente
Nel tuo sguardo più sincero
E se devo dirla tutta
Ci ho creduto per davvero
Infinite volte ho detto
Che non avrei più vissuto
Nessun altro amore che non sia tu
Altre mille volte ho perso
Questa guerra con me stesso
Ma non è bastato a non pensarti più
Tu sei sola in questo viaggio
Io sono solo in questo viaggio
Ma la verità amore siamo solo noi a farlo
Non facile mentire
Ma non sono mai stato capace
A far l'amore senza amore
A far l'amore senza amore
Chi siamo noi per dirci addio
Infinite volte ho detto
Che non avrei più vissuto
Nessun altro amore che non sia tu
Altre mille volte ho perso
Questa guerra con me stesso
Ma non è bastato a non pensarti più
E adesso resta ancora un po
Ci sono cose da dimenticare
Da rivivere
Ma forse adesso sparirò
Per che anche scriverti è inutile
Stanotte il tuo silenzio dice cose stupide
Infinite volte ho detto
Che non avrei più vissuto
Nessun altro amore che non sia tu
Altre mille volte ho perso
Questa guerra con me stesso
Ma non è bastato a non pensarti più
Infinite volte o poco più

mercoledì 24 febbraio 2016

I Belumat - discografia parziale



I Belumat è stato un duo di musica in veneto bellunese, formato dal ricercatore ed etnomusicologo Gianluigi Secco e dal tenore e chitarrista Giorgio Fornasier.


1976 

Storia beloria
San Gaetan
Anca i gat
Canta de amor
La me fémena
Doman l'é festa
Belun no so
Via Medatera
Giani fiaschi
Casa Maria
Lamentation
Cipelo ciapelo


1977 

E... la dis
Daniela
Senza parlar
L'orc arivera'
Sinistra Piave
I proverbi
Tango de la Val Beluna
Sa Nicolo'
Nina nana
Baloni
Orazión
I veneziani






1979 

Emigrate
La scola
Da Rold Maria
Era na olta
Anyway
Baraca
Viado (Poesia)
Padova Calalzo
Parti, parti
La Piave (Poesia)
Al destin







1980 

La vita
Zarlatàn
Colpa de i fior
The Fountain
E mi stàe la
Te capirà
Vedova bianca
1980
Come n pecà
Hospital
1Soto i oci de Maria
Francesca

1984 

Polka miseria
I proverbi
Tìket
Sèsi siop
Magnar rustego
I gali gà le ganbe
Iu fu fù
I veneziani


1986

Dialoghi dal vivo N° 1
Dialoghi dal vivo N° 2
















1995

Erbe e pore dent
Carne e noze
La polenta
Pan
Ovi
Novèl cusin
Dialeto
I proverbi










2000

La rivoluzion de le fémene
I Santi protettori
Come te ciàmetu
Manina bela
Scolta e impara

martedì 23 febbraio 2016

Karma in Auge - discografia



I "Karma in Auge" sono un gruppo musicale new wave e alternative italiano, nascono a Taranto nel 2006 ad opera del cantante e chitarrista Salvatore Piccione.


2010

Visione
Spleen
Borderline
Anime perse
Illusioni di una musa
Memorie disperse










2012

Consumismo Mon Amour
La notte del rituale
Oltre il mondo
Persi
Guerre fredde
Lotte, visioni, prigioni & routine
Wave
Silenzi
Bovarysme









2014

Socialnoia
Eroi
Giù in fondo (Fantasmi)
Music For McLuan