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mercoledì 8 marzo 2017

Gino Latilla al Festival di Sanremo


Gino Latilla, nome d'arte di Gennaro Latilla (Bari, 7 novembre 1924 – Firenze, 11 settembre 2011), è stato un cantante italiano.

1952 - Malinconica tarantella


O triste tarantella, tu
perchè non mi sorridi più?
Nell’ombra te ne stai,
e zitta te ne vai
e piangi…
Canta, canta come un dì,
malinconica tarantella!
No, non piangere così.
Torna a fare la pazzariella,
chi s’invecchia non serve a nulla…
Non ti devi vergognar
se hai la veste di zingarella!
Ma nessuna ha tanto cuor…
La più povera e la più bella,
tu sei Napoli quando balla!
Spente le note del tuo lacero tamburello
e il sole muore sul mare, tutto brividi d’oro giallo.
Ma… canta, canta come un dì,
malinconica tarantella!
No, non piangere così…
Torna a fare la pazzariella,
malinconica tarantella:
torna a fare la pazzariella!


1953 - Vecchio scarpone


Lassù, in un ripostiglio polveroso,
fra mille cose, che non servon più,
ho visto, un poco logoro e deluso,
un caro amico della gioventù.
Qualche filo d’erba,
col fango disseccato
tra i chiodi, ancor pareva. conservar…
era uno scarpone militar!
Vecchio scarpone,
quanto tempo è passato!
Quante illusioni fai rivivere tu!
Quante canzoni
sul tuo passo ho cantato,
che non scordo più.
Sopra le dune
del deserto infinito,
lungo le sponde accarezzate dal mar,
per giorni e notti insieme a te ho camminato
senza riposar!
Lassù, fra le bianche cime
di nevi eterne immacolate al sol,
cogliemmo le stelle alpine
per farne dono ad un lontano amor!
Vecchio scarpone,
come un tempo lontano,
in mezzo al fango, con la pioggia o col sol,
forse sapresti, se volesse il destino,
camminare ancor.
Vecchio scarpone, fai rivivere tu
la mia gioventù.


1954 - Tutte le Mamme


Son tute belle le Mamés
Son tutte belle le Mamme del mondo
Cuando un bambino si stringono al cuor
Son le bellezze d ‘un bene profondo
Fatto di gioie, renuncie ed amor.
E tanto bello quel volto di donna
Che veglia un bimbo e riposo non ha
Sembra l imagine d ‘una Madonna
Sembra l immagine della bonta'
E gli anni passano
I figli crescono
Le mamme inbiancano
Ma non sfiorira'
La lora belta'
Son tutte belle le mamme del mondo
Cuanti tesori di luce e bonta'
Che custodiscono un bene profundo
Il piu' sincero dell' umanita'
Son tutte belle le mamme del mondo
Ma sopratutte piu bella tú sei
Tu che m' hai dato il tuo bene profondo
Il piu sincero Dell umanita.
Mamme Mamme Mamme,
Cuante pene l ‘amor vi da,
Ieri, oggi, siempre,
Per voi Mamme non ce' pieta'
Ogni vostro bambino
Cuando uomo sara'
Verso il propio destino
Senza voi se ne andra'
Son tutte belle le mamme del mondo
Ma sopratutte piu' bella tu sei
Tú che m '.hai dato il tuo bene profundo
E questa mamma, la mia sei tu.


1954 - ...E la barca tornò sola


E la barca tornò sola.
Sola, sola.
E a me che me ne importa.
E a me che me ne importa.
E a me che me ne importa.
E a me che me ne importa.
Erano tre fratelli pescatori,
con una mamma nera,
ed una barca bianca
e con tre cuori ancora da creatura.
E a me che me ne importa.
E a me che me ne importa.
E a me che me ne importa.
E a me che me ne importa.
Il mare urlava cupo quella sera
e il legno della incognita straniera
cercava aiuto in tutto quell'orrore.
Chi rischierà la vita per salvare
la bionda forestiera. Chi sarà.
Chi sarà. Mah!
Mare crudele.
Mare crudele.
Mare crudele.
Mare, mare crudele,
come puoi cantare
nelle notti scure
quando piange il cuore.
Mare, se di un amore
soffocasti in gola
l'ultima speranza,
l'ultima parola.
Mare crudele.
Mare crudele.
Mare crudele.
Mare crudele.
E la barca tornò sola.
E la barca tornò sola.
E a me che me ne importa.
E a me che me ne importa.
E a me che me ne importa.


1957 - Casetta in Canadà


Quando Martin vedete solo per la città
forse voi penserete dove girando va.
Solo, senza una meta. Solo... ma c'è un perché:
Aveva una casetta piccolina in Canada
con vasche, pesciolini e tanti fiori di lillà,
e tutte le ragazze che passavano di là
dicevano: "Che bella la casetta in Canada"!
Ma un giorno, per dispetto, Pinco Panco l'incendiò
e a piedi poveretto senza casa lui restò.
"Allora cosa fece?" - Voi tutti chiederete.
Ma questa è la sorpresa che in segreto vi dirò:
Lui fece un'altra casa piccolina in Canada
con vasche, pesciolini e tanti fiori di lillà,
e tutte le ragazze che passavano di là
dicevano: "Che bella la casetta in Canada"!
E tante e tante case lui rifece ma, però,
quel tale Pinco Panco tutte quante le incendiò.
Allora cosa fece?
Voi tutti lo sapete!
Lui fece un'altra casa piccolina in Canada
con vasche, pesciolini e tanti fiori di lillà,
e tutte le ragazze che passavano di là
dicevano: "Che bella la casetta in Canada"!
Si ripete ad libitum:
(parlato) Allora cosa fece?
(coro) Lui fece un'altra casa piccolina in Canada
con vasche, pesciolini e tanti fiori di lillà,
e tutte le ragazze che passavano di là
dicevano: "Che bella la casetta in Canada"!


1958 - Timida serenata


Sette le stelle dell’Orsa Maggiore,
sette le note della mia chitarra,
sette le notti che il mandorlo in fiore,
ascolta tra i fiori il canto del mio cuor.
Timida è la serenata,
timida come il mio cuor.
Ti vorrebbe dir qualcosa
ma non osa, non osa, non osa.
Timida è la bocca tua,
timida come un bel fior.
Mi vorrebbe dir qualcosa,
ma non osa, non osa ancor.
Coraggio, amore mio,
dischiudi il tuo balcone
che avrò coraggio anch’io
e ti dirò
e ti dirò
quel che sento per te,
quel che sento per te,
quel che sento,
ma timida è la serenata,
timida come il mio cuor.
Ti vorrebbe dir qualcosa
ma non osa, non osa ancor.
Canta tra i rami un dolce usignolo,
segue le note della mia chitarra,
timidamente gorgheggia un “a solo”
cantando alla luna s’inebria come me.
Ti vorrebbe dir qualcosa,
ma non osa, non osa, non osa.
Timida è la bocca tua,
timida come un bel fior.
Mi vorrebbe dir qualcosa,
ma non osa, non osa ancor.
Coraggio, amore mio,
dischiudi il tuo balcone
che avrò coraggio anch’io
e ti dirò
e ti dirò
quel che sento per te,
quel che sento per te,
quel che sento,
ma timida è la serenata,
timida come il mio cuor.
Ti vorrebbe dir qualcosa,
ma non osa, non osa ancor,
ma non osa, non osa ancor.
Ma perché, ma perché
dolce amore non osi ancor ?


1959 - Io sono il vento


Io sono il vento
sono la furia che passa
e che porta con sé
e nella notte ti chiama
e che pace non ha
son l'amor
che non sente pietà.
Io sono il vento
se t'accarezzo
non devi fidarti di me
io non conosco la legge
che guida il mio cuor
son l'amor
la passione d'amor
qualcosa c'è in me
più forte di me.
Sono l'aria
che tal'ora sospira
e che al sol del mattino
più dolce si fa
son la furia
che improvvisa si adira
e che va, fugge e va
dove andrà non lo so.
Io sono il vento
sono la furia che passa
e che porta con sé
ho attraversato il deserto
cercando di te
t'amerò
era scritto così
qualcosa c'è in me
più forte di te
più forte di me
Io sono il vento
sono la furia che passa
e che porta con sé
ho attraversato il deserto
cercando di te
t'amerò
era scritto così
qualcosa c'è in me
più forte di te
più forte di me
più forte di te
più forte di me


1961 - Il mare nel cassetto


Oh oh oh
oh oh oh
oh oh
Vieni a vedere il mio mare
io lo tengo nel cassetto.
Una conchiglia due stelle
tre gocce di mare blu
un cavalluccio marino
e un sasso colore del sol
una manciata di sabbia
per scrivere t’amo
che fa pensare a più dolci
tracce d’amore
un piccolissimo lembo
di vela baciata dal sol
con una scheggia di barca
e fili di rete d’or.
Questo è il mio mare
il mio mondo
che sol di sogni vive
è il più bel mare del mondo
questo è il mio mare.
Questo è il mio mare
il mio mondo
che sol di sogni vive
è il più bel mare del mondo
questo è il mio mare
il mio mare.

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