Lettori fissi

giovedì 25 maggio 2017

Paolo Mengoli al Festival di Sanremo


Paolo Mengoli (Bologna, 14 agosto 1950) è un cantante italiano.


1970 - Ahi! Che male che mi fai 


Alle otto e mezza
di questa sera
muore la nostra primavera
sei proprio certa
che vuoi partire
lo sai che io
potrei morire
dei passi lungo le scale
mi scoppiano nella mente
aiuto mi sento male
da solo
ahi che male che mi fai
giuravi solo ieri
di non lasciarmi mai
ahi che male che mi fai
mi sento andare a fondo
se adesso te ne vai
sei già lontana
provo a chiamare
non ho più voce
per gridare
metto la giacca
sopra le spalle
nel buio ti verrò a cercare
i passi lungo la strada
mi scoppiano nella mente
aiuto mi sento male
da solo
ahi che male che mi fai
giuravi solo ieri
di non lasciarmi mai
ahi che male che mi fai
mi sento andare a fondo
se adesso te ne vai
ahi che male che mi fai
giuravi solo ieri
di non lasciarmi mai
ahi che male che mi fai
mi sento andare a fondo
se adesso te ne vai
te ne vai


1971 - I ragazzi come noi


I ragazzi come noi non muoiono mai
Per il sole hanno sempre sguardi blu
Se lo vorrai anche tu
Un vento ti spingerà
Ti porterà... verso noi
I ragazzi come noi non muoiono mai
Hanno sempre la speranza nelle mani
Se lo vorrai anche tu
Lei sorridente verrà
Verrà da te... verrà da te
Siamo i fori che
Regala da sempre il giorno
Foglie che
Primavera si portano dentro nel cuore
Siamo fiori che
Regala da sempre il giorno
Foglie che
Primavera si portano sempre nel cuore
I ragazzi come noi non muoiono mai
Hanno sempre la speranza nelle mani
Se lo vorrai anche tu
Un vento ti spingerà
Ti porterà... verso noi
Siamo i fori che
Regala da sempre il giorno
Foglie che
Primavera si portano dentro nel cuore
Siamo fiori che
Regala da sempre il giorno
Foglie che
Primavera si portano sempre nel cuore 


1992 - Io ti darò


Io ti darò un attimo o la mia vita intera
io ti darò la noia e la frontiera.
ti sentirai bellissima o da buttare via
ti scenderò dentro una lacrima
o un fiume d’allegria.
Io ti darò periferie e una città futura
io ti darò la noia e la paura.
Ti dormirò stretto nell’anima
e lungo i marciapiedi di una città
nuda d’America
che sogni e non mi chiedi
…e quando lo avrò da te
qualcosa che mi ferirà.
Scomparirò lasciandoti le nebbie dei miei porti
o piangerò chiamandoti più forte.
Mi servirò di un brivido per risalirti dentro
fino a toccare il limite
o per mandarti a fondo
…e griderò se crederò di non averti persa
accenderò la pelle tua di un’estasi perversa
sarà dolore o gioia
o cosa non lo so
sarà una vita che io ti darò.

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