Il vincitore: Leo Gassmann
Il settantesimo Festival di Sanremo è stato condotto da Amadeus, nel corso delle serate è stato affiancato da Fiorello e da nove co-conduttrici: Rula Jebreal e Diletta Leotta nella prima serata, Laura Chimenti, Emma D'Aquino e Sabrina Salerno nella seconda, Georgina Rodríguez e Alketa Vejsiu nella terza, Antonella Clerici e Francesca Sofia Novello nella quarta, e le già citate Diletta Leotta, Francesca Sofia Novello e Sabrina Salerno nella serata finale. Tiziano Ferro è stato ospite fisso della manifestazione riproponendo, sera dopo sera, alcuni dei brani più famosi del suo repertorio insieme ad altri che hanno fatto la storia della kermesse sanremese.
In quest'edizione viene ripristinata la sezione Nuove proposte, assente nell'edizione precedente.
L'edizione è stata vinta da Diodato con il brano "Fai rumore" per la sezione Campioni e da Leo Gassmann con il brano "Vai bene così" per la sezione Nuove proposte.
Sezione Nuove Proposte
1º Leo Gassmann con Vai bene cosi
Solo tu sai quanto fa male sentirsi
L'ultimo in una finale di artisti
Crollare così tante volte
Per poi svegliarsi di notte
Svegliarsi in un mare di lacrime
Abitato dalla peggiore delle anime
Che ti ricordano quante volte
Ti sei già svegliato
Ma tu sei così
E non ti devi arrabbiare
Per ciò che non sai fare
Per ciò che non sai dare
Perché per me tu lo sai
Vai bene così
Perché sei fatto così
Dici sempre di sì
Non accetti l'errore
Ti rovini l'umore
Sono qui per ricordarti
Che gli errori sono altri
Solo tu sai quanto fa male arrivare
Così in alto per poi scivolare
Crollare così tante volte per poi
Svegliarsi di notte
Svegliarsi per le mille domande
Alle quali risposta non hai
Che portano solo più in basso
Ogni tuo singolo passo
Ma tu sei così
E non ti devi arrabbiare
Per ciò che non sai fare
Per ciò che non sai dare
Perché per me tu lo sai
Vai bene così
Perché sei fatto così
Dici sempre di sì
Non accetti l'errore
Ti rovini l'umore
Sono qui per ricordarti
Che gli errori sono altri
Che la vita è là fuori
Non è sempre a colori
Ma una cosa è certa
Non gli importa dei tuoi errori
E crollare fa male
Ma ritorna a sognare
Che un artista è un bambino
Che non vuole mollare
E non bisogna affogare
In ciò che non sai fare
Che vai bene così
Perché sei fatto così
Dici sempre di sì
Non accetti l'errore
Ti rovini l'umore
Ma sono qui per ricordarti
Che gli errori sono altri
Che la vita è là fuori
Non è sempre a colori
Ma una cosa è certa
Non gli importa dei tuoi errori
2º Tecla insolia con 8 marzo
In fin dei conti la vita è come un viaggio
Comincia con un pianto dopo l'atterraggio
Facciamo giri immensi ed ogni coincidenza che perdiamo
È un nuovo punto di partenza
In fin dei conti noi siamo di passaggio
Come le rondini, come l'8 marzo
E non basta ricordare di una festa con un fiore
Se qualcuno lo calpesta
E nelle vene gli anticorpi alla paura
I silenzi che ci fanno da armatura
È resilienza, io so la differenza
Tra uno schiaffo e una carezza
Siamo petali di vita
che hanno fatto un giorno la rivoluzione
Respiriamo su un pianeta senza aria
Perché il buio non ha un nome
Hai capito che comunque dal dolore
Si può trarre una lezione
Ci vuole forza e coraggio
Lo sto imparando vivendo
Ogni giorno questa vita
La verità
Siamo candele nella notte
A illuminare mentre la gente chiude porte
Nei maglioni lunghi e a nascondersi nel niente
Dagli sguardi di chi resta indifferente
Abbiamo dato e troppo poco ci è concesso
Certe lacrime non chiedono permesso
E nello specchio, negando l'evidenza
Chiamarlo amore quando è solo dipendenza
Siamo petali di vita
Che faranno un giorno la rivoluzione
Respiriamo su un pianeta senza aria
Perché il buio non ha un nome
Hai capito che comunque
Dal dolore si può trarre una lezione
Ci vuole forza e coraggio
Lo sto imparando vivendo
Ogni giorno questa vita
Se ci crolla il mondo addosso
Come sempre ci rialziamo
Nonostante a volte uomo non vuol dire essere umano
Per tutto il sangue che è stato versato
Siamo petali di vita e la violenza non ha giustificazione
Respiriamo su un pianeta senza aria perché il buio non ha un nome
Hai capito che comunque dal dolore
Si può trarre una lezione
Ci vuole forza e coraggio
Lo sto imparando vivendo
Ogni giorno questa vita
In fin dei conti noi siamo di passaggio
Come le rondini, come l'8 marzo
E non basta ricordare di una festa con un fiore
Se qualcuno ci calpesta
Fasma con Per sentirmi vivo
Non ti voglio più scrivere, dirti come vivere
Per non farti piangere ho fatto l'impossibile
Pensi non sia fragile, pensi sia incredibile
Perché non scendon lacrime quando scendono a te
Ma a te sembra facile dirti che sto bene
Quando tutto non va ed è brutto stare insieme
Perché scordo che era e il ricordo mi fa male
Del rapporto che c'era, prima di questa canzone, io e te
Cosa siamo diventati io e te?
Sono quello che odiavi di me
Baby, perché non mi ami?
Amore sbatti le ali e vola via da me
Via da me, via da te, via da questa città
Via da noi, via da te e domani chissà
Questa fama, questa luce, questa notorietà
Non mi basterà, non mi servirà
E se dentro muoio lento, sai che fuori sorrido
Io ti ho persa dentro il letto per tenerti vicino
Io ti ho vista per la strada e sai che ti voglio in giro
Se adesso non mi parli è perché in testa ho un casino
E per questo ti scrivo
Oggi non mi parli perché in fondo ti uccido
Perché in fondo mi uccidi
Perché in fondo mi uccidi
Siamo uguali, opposti con i cuori divisi
Oggi dove sei, non lo so
Ieri eri tutto ciò che avevo io
Oggi chi sei, non lo so
Abbiam detto "basta" senza dirci addio
Ma a te sembra facile dirti che sto bene
Quando tutto non va ed è brutto stare insieme
Perché scordo che era e il ricordo mi fa male
Del rapporto che c'era, prima di questa canzone, io e te
Cosa siamo diventati io e te?
Sono quello che odiavi di me
Baby, perché non mi ami?
Amore sbatti le ali e vola via da me
Via da me, via da te, via da questa città
Via da noi, via da te e domani chissà
Questa fama, questa luce, questa notorietà
Non mi basterà, non mi servirà
E se dentro muoio lento, sai che fuori sorrido
Io ti ho persa dentro il letto per tenerti vicino
Io ti ho vista per la strada e sai che ti voglio in giro
Se adesso non mi parli è perché in testa ho un casino
Io ti ho nella testa
Tu mi hai detto, "Resta e vola via, ma fallo con me"
Io ti ho detto "Basta, dai ti prego scappa"
"Ma fallo lontano da me"
Marco Sentieri con Billy Blu
È stato Billy
Già, proprio Billy
Non è incredibile?
È stato Billy blu, Billy blu, Billy blu
Dico sul serio, Billy blu
Magro come un chiodo, occhiali spessi un dito
Sopra occhiaie da malato di un bluastro scolorito
Fragile, dimesso, timido, educato
Era il più bravo della classe, perciò l'hai sempre odiato
Con lui facevi il bullo, perché tu, nato nell'oro
Gli scaricavi addosso l'invidia del somaro
E lo chiamavi Billy blu, pupazzetto, animale
Gli sputavi tra i quaderni, lo spingevi per le scale
Lui cadeva e tu ridevi, come ride un deficente
Si rialzava e sorrideva, ma non diceva niente
Perché lui era più forte dei tuoi muscoli di cera
E tutta la sua forza l'hai scoperta l'altra sera, sì, perché
È stato Billy Blu, Billy blu, Billy blu
Billy blu
Ma, ma la vita è un giustiziere, tutti i bulli adolescenti
Poi diventano quegli uomini dai mille fallimenti
E tu, fallito, solo e appena uscito da galera
Volevi liberarti da te stesso l'altra sera
E hai bevuto e hai camminato fino all'alba
Lungo il fiume senza meta né pace
Poi sei salito su quel ponte, un bel segno della croce
Ma dietro le tue spalle hai sentito la sua voce
Hey, ti ricordi di me? (Ti ricordi di me?)
Così ti sei voltato, la luce della luna illuminava un uomo magro
Ma l'hai riconosciuto solo quando ti ha sorriso e ha detto, "Ti aiuto"
Ed era Billy blu, Billy blu, Billy blu
E dai, abbracciami, Billy Blu
E così è stato Billy a salvarti la pelle
Quel ragazzo magro magro che ti stava sulle palle
No, ma quale odio, ma no, nessun rancore
Eri tu quello più debole, tu dentro stavi male
Perciò venivi a scuola, scaricavi sul mio banco
Veleno e prepotenza da mostrare a tutto il branco
Ma adesso lo hai capito, lo vedo dal tuo viso
La forza del più forte è chiusa in un sorriso
Ti ricordi di me?
Io sono solo uno dei tanti Billy blu
Quelle vittime di un bullo che ogni giorno vi tormenta
Ma bulli non si nasce, no, lo si diventa
Quando hai una famiglia distratta e disattenta
E allora come hai pianto, hai pianto e hai chiesto scusa
Poi siete andati al mare, due birre e una gazzosa
E finalmente hai vomitato i fantasmi dell'infanzia
Tuo padre che non c'era, tua madre piena d'ansia
Che ti dava sempre ragione anche quando avevi torto
Tutti i tuoi casini sono il frutto di quell'orto
Non hanno mai capito che per non farti del male
Servivano carezze sì, ma all'occasione
Due schiaffi d'amore
Eugenio in Via Di Gioia con Tsunami
Siamo figli di Steve Jobs e del T9
Siamo Lego in mezzo al traffico di Play Mobile
Siamo strade pulite sotto un cielo Pantone
Campi sintetici calzini bianchi di cotone
Ed anche ad occhi chiusi non è detto che dormiamo
E stando più vicini non è vero che parliamo
È solo un'impressione
Sulle pellicole in bianco e nero
Subito dopo il flash
Noi siamo già scomparsi
Da quando la gente non si trova più
Ci siamo bastati
Da quando il fuoco non brucia più
Siamo disorientati
Da quando Archimede non eureka più
Siamo affondati
Da quando la ruota non è girata più
Siamo quadrati
Siamo quadrati
Guarda lo tsunami che travolge la città
Dentro la mia testa calma piatta
Guarda lo tsunami che travolge la città
Mentre tutto intorno affonda qui si balla, qui si balla
Cha cha cha
Cha cha cha
Siamo le nostre vite nei corpi degli altri
Siamo figli di Jim Carrey in Truman Show
Ed anche ad occhi chiusi non è detto che dormiamo
E sempre più vicini non è vero che parliamo
Il vento soffia forte
In una sola direzione
Il mare si ritira
Siamo rimasti soli
Guarda lo tsunami che travolge la città
Dentro la mia testa calma piatta
Guarda lo tsunami che travolge la città
Mentre tutto intorno affonda qui si balla, qui si balla
Cha cha cha
Qui si balla, qui si balla
Cha cha cha
Cha cha cha
Qui si balla, qui si balla
Cha cha cha
Noi siamo liberi
Di urlare in faccia al mare
Di mostrarci nudi alle persone
Cambiare colore in faccia, sudare
Tornare a cerchi e rotolare
Metterci in ballo, rischiare
Ridare forma al giusto
E nel gusto naufragare
Guarda lo tsunami che travolge la città
Mentre tutto intorno affonda qui si balla, qui si balla
Cha cha cha
Qui si balla, qui si balla
Cha cha cha
Cha cha cha
Qui si balla, qui si balla
Cha cha cha
Cha cha cha
Fadi con Due noi
Mi diverto ogni tanto a passare
sotto casa tua
lo faccio apposta
la prendo larga e sbaglio strada
per vedere se sei ancora viva
per sentire se sei ancora vera
per scoprire se sei ancora intera
per sentire se sei ancora in me
per vedere se poi
noi due
felici
per le strade di Bologna
per le strade di Bologna
noi due
in piedi
noi due
sereni
ma tu
Chiedilo a Parara e Toni
quali sono i giorni
che ti do buoni
chiedilo ad Andrea che si è perso
è ancora lì nel centro che cerca un senso
E poi noi due
in piedi
per le strade di Bologna
per le strade di Bologna
noi due
sereni
noi due
in piedi
E mi sbaglio ogni tanto a passare
sotto casa tua
non lo faccio apposta
la prendo larga
e vedo la serranda
e proseguo via via
e scorro nel traffico
nei giorni delle stagioni
ma la tua la tua la tua
non finirà mai
la tua stagione non finirà mai
la tua stagione non finirà mai
la tua stagione non finirà mai
dentro me
E poi noi due
una storia che rimane
tra le strade di Bologna
per le strade di Bologna
noi due
nel bene e nel male
forse ti verrò a pigliare
per le strade di Bologna
noi due
e poi, noi due
due noi
Gabriella Martinelli e Lula con Il gigante d'acciaio
Mi piace la mia città
E questo è il mio quartiere tutto rosso
Gli alberi, le facciate delle case
Quello che però non capisco
E che mi fa arrabbiare è che quando c'è vento
Non posso uscire a giocare
Si chiudono le finestre
Chiudono anche le scuole
c'è una puzza pazzesca e non si può respirare
Quando c'è vento nel mio quartiere
Non si può giocare
Mio padre lavora in un posto grandissimo
Lui lo chiama il gigante d'acciaio
Con grandi camini che fumano sul mare
E gli ho sentito dire che dà lavoro a diecimila persone
Eppure papà da lì se ne vuole andare
Dice sempre "Non possiamo scegliere se vivere o lavorare
Non possiamo scegliere se vivere o lavorare
Se scappare o morire"
Non ci sarà un'altra volta, un'altra volta
Non ci sarà un'altra volta, un'altra volta ancora
Papà stava bene s'è fatto una casa
Ha sposato due figli e mo' resto io
Con dieci anni d'amianto e molte rughe
Ha lasciato l'inferno per darlo a me
Ero troppo giovane per capire
ho provato a scappare, ma mi mancava il mare
Mi mancava il mare
Mi mancava mia nonna e il sentirmi dire
"Uè guagliò vid ca' qua so tutt cos buene"
Non ci sarà un'altra volta, un'altra volta
Non ci sarà un'altra volta
un'altra volta ancora
Chi ci darà una risposta
Macchiami il cuore con un pugno dentro al petto
Cambia il finale di una storia che ho già letto
Tutti lo sanno ma nessuno parla
Tanto funziona così, spesso mi dicono "Vattene da qui"
Ma signori io ho famiglia
E davanti un muro, sulle spalle un mutuo
Son già marcio dentro, ormai fa lo stesso
Non lo disco spesso, ti confesso
non ho più un futuro
Non ci sarà un'altra volta, un'altra volta
Non ci sarà un'altra volta
un'altra volta ancora
Timbro ai tornelli della portineria
Sono le sette di una sera qualunque
Ma il vento è forte, sempre più forte
Spezza la vita e le speranze restano chiuse
Nelle mani del gigante
Matteo Faustini con Nel bene e nel male
Hai mai fatto l'amore con gli occhi
Io sì, ci ho letto dentro
E ho visto tutte le paure dentro un palloncino
Che stavano per scoppiare
Ma la mia mano stretta al filo quel giorno
Le ha lasciate andare
Hai mai fatto la guerra con gli occhi
Io sì, e ho anche perso
Perché se entrambi giochiamo a nascondino
Ma nessuno vuol cercare
Allora forse meritiamo quel dolore
Che ci fa star così male
E poi bene, poi male
Ed è un bene che ci faccia così male
Perché dentro quel rancore
Si può ancora perdonare
Perché andare fino in fondo
È il miglior modo per riuscire finalmente
A galleggiare
Non c'è bisogno di scavare
Perché tutto in superficie devi usarlo
Come fosse una vernice
Pitturare le stanze del tuo cuore
Perché non è un bersaglio
Perché anche le montagne eran barriere
Adesso sono un bel paesaggio
E poi bene, poi male, poi bene, poi male
E in fondo è solo un bene che ci faccia così male
Hai mai chiesto scusa con gli occhi
Io sì, però, in ritardo
E ti ho lasciato costruire un muro
Invece di una strada
Ma se l'amore ha una data di scadenza
Allora consumiamolo prima che scada
Hai mai cercato un altro paio di occhi
Quello no, ma c'è ancora tempo
è che quando mi metto in gioco
Vengo eliminato ai supplementari
Perché ho scoperto di avere il cuore miope
E gli devo mettere gli occhiali
E fa bene, fa male
Ed è un bene che ci faccia così male
Perché dentro quel rancore si può ancora perdonare
Perché andare fino in fondo è il miglior modo
Per riuscire finalmente a galleggiare
Che per guarire non ci sono gli anticorpi dell'amore
Sono stanco di riempire più lo stomaco del cuore
Proverò ad alzare il prezzo se mi danno per scontato
Ma non cerco vendetta
Perché è come un dolce senza cioccolato
E poi bene, poi male, poi bene, poi male
E in fondo è solo un bene che ci faccia così male
E poi bene, poi male, poi bene, poi male
E in fondo è solo un bene perché ci fa stare insieme
E poi bene, poi male, poi bene, poi male
E in fondo è solo un bene che ci faccia così male
E poi bene, poi male, poi bene, poi male
E in fondo è solo un bene perché ci fa stare insieme
Nel bene e nel male
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