Lettori fissi

giovedì 13 febbraio 2020

Massimo Ranieri al Festival di Sanremo

   

Massimo Ranieri, pseudonimo di Giovanni Calone (Napoli, 3 maggio 1951), è un cantante, attore, conduttore televisivo, doppiatore, regista teatrale e showman italiano.



1968 - Da bambino



Da bambino
Il bene più grande che hai
E' l'ingenuità e poi se ne va
E in te no non resta più
Che il ricordo di felicità
Di un tempo che non tornerà
Da bambino guardi il cielo
Scopri il sole sei contento
Tu sorridi e una mano
Ti da tutto ciò che vuoi
E poi un giorno tu
Incontrerai una folla
Che correndo ti trascinerà
Ma se cadi non ti aiuterà
Da bambino non sei solo
Ma da uomo puoi sperare
Che una donna ti sorrida
Mille cose scoprirai
Ma se cadi non ti aiuterà
Da bambino guardi il cielo
Ma da uomo hai l'amore
Da bambino scopri il sole
Ma da uomo hai l'amore


1969 - Quando l'amore diventa poesia



Io canto il mio amore per te
questa notte diventa poesia
la mia voce sarà
una lacrima di nostalgia
non ti chiederò mai
perché da me sei andata via
per me è giusto
tutto quello che fai
Io ti amo... e gridarlo vorrei.
ma la voce dell'anima canta piano lo sai
Io ti amo... e gridarlo vorrei
ma stasera non posso nemmeno parlare perché piangerei
Io canto
la tristezza che è in me
questa notte sarà melodia
piango ancora per te
anche se ormai è una follia
non ti chiedo perché
adesso tu non sei più mia
per me è giusto
tutto quello che fai
Io ti amo... e gridarlo vorrei.
ma la voce dell'anima canta piano lo sai
Io ti amo... e gridarlo vorrei
ma stasera non posso nemmeno parlare perché piangerei
Io ti amo...io ti amo.


1988 - Perdere l'amore



E adesso andate via
Voglio restare solo
Con la malinconia
Volare nel suo cielo
Non chiesi mai chi eri
Perché scegliesti me
Me che fino a ieri
Credevo fossi un re
Perdere l'amore
Quando si fa sera
Quando tra i capelli
Un po' d'argento li colora
Rischi di impazzire
Può scoppiarti il cuore
Perdere una donna
E avere voglia di morire
Lasciami gridare
Rinnegare il cielo
Prendere a sassate
Tutti i sogni ancora in volo
Li farò cadere ad uno ad uno
Spezzerò le ali del destino
E ti avrò vicino
Comunque ti capisco
E ammetto che sbagliavo
Facevo le tue scelte
Chissà che pretendevo
E adesso che rimane
Di tutto il tempo insieme
Un uomo troppo solo
Che ancora ti vuol bene
Perdere l'amore
Quando si fa sera
Quando sopra al viso
C'è una ruga che non c'era
Provi a ragionare
Fai l'indifferente
Fino a che ti accorgi
Che non sei servito a niente
E vorresti urlare
Soffocare il cielo
Sbattere la testa
Mille volte contro il muro
Respirare forte il suo cuscino
Dire è tutta colpa del destino
Se non ti ho vicino
Perdere l'amore
Maledetta sera
E raccogli i cocci
Di una vita immaginaria
Pensi che domani
È un giorno nuovo
Ma ripeti non me l'aspettavo
Non me l'aspettavo
Prendere a sassate
Tutti i sogni ancora in volo
Li farò cadere ad uno ad uno
Spezzerò le ali del destino
E ti avrò vicino
Perdere l'amore


1992 - Ti penso



Ti penso come se ci fosse dentro
il mio silenzio la tua voce calda
io ti penso come se dal vento
mi cadessi addosso senza far rumore
e come se nel vento
dopo aver smaltito un po’ di tenerezza
noi due cominciassimo a volare.
lo ti penso quando viene sera
perché la penombra mi fa immaginare
mi distendo guardo verso il cielo
per cercare il tetto delle tue spalle bianche
come se quel cielo mi potesse dare
il motivo giusto per non stare male
come se star male dipendesse dalla volontà.
E ti penso, ti penso
anche se non ha più senso ritornare insieme a te
ma io ti penso, lo stesso
fosse solo per quegli occhi che hai lasciato in fondo a me.
lo ti penso perché non pretendo
come fanno in tanti di dimenticare
e ti penso perché nella gola
mi è rimasto il gusto delle tue risate
come se ingoiando questo tuo sorriso
io riuscissi ancora a farmi contagiare
ma mi trovo a ridere da solo, adesso che ti penso.
Ti penso anche se non ha più senso
ritornare insieme a te ma io ti penso,
lo stesso fosse solo per quegli occhi
che hai lasciato in fondo a me.
Magari rubo dei momenti alla mia vita
magari non è neanche giusto sia cosi
solo il tuo viso fa la guardia al tempo che ho perduto
ma in fondo come avrei vissuto senza te.
Ma io ti penso, lo stesso tosse solo per quegli occhi
che hai lasciato in fondo a me…


1995 - La vestaglia



E con quel viso stanco
E la vestaglia un po’ macchiata
Coi tuoi decisi no e con quell’aria sempre indignata
La femminilità lasciata là sotto il lenzuolo
Mi fai venir la voglia di restarmene da solo
Con tutto il gelo che oramai ti stai portando appresso
Con il veleno che mi hai sempre gettato addosso
La voglia che io avevo di ricominciare
Nemmeno è nata che è già morta nel mio cuore
Eppure a volte mi ritrovo lì a pensare
A quella donna che dormiva sul mio cuore
Ed il suo viso non riesco a ricordare
Però non scordo quello che mi ha saputo dare
E contraddirmi per te per te è un piacere
E’ diventato ormai una forma di dovere
E sai io non sopporto più nemmeno la tua voce
Avrei bisogno solamente di un po’ di pace
Ed ogni notte tu tu ti arrendi sempre un po’ più tardi
E il desiderio che hai per me fa parte dei ricordi
Ed io vorrei parlare e dirti dirti tante cose
Ma non trovo le parole forse son finite
E sopportarci andare avanti a cosa serve
Quando tutto è insopportabile
E dare almeno un po’ d’amore
Ormai non vuoi o non sai farlo più
Ridiamo con gli amici fino al momento di tornare a casa
E poi di nuovo un muro e poi ancora quel silenzio
Tu cambi viso cambi passo
Togli quello che hai addosso
E’sempre bello rivedere la tua donna che si spoglia
Poi tutto passa quando metti la vestaglia
Ma quella donna che veniva con me sotto le stelle
E’ qualcosa che mi è rimasta sulla pelle
Ed anche adesso che tu sei
Sei così cambiata
Io quella ragazzina non l’ho più dimenticata


1997 - Ti parlerò d'amore



Potrei provare a scriverti è vero
Ma questa notte resto qui a farmi male
Non più di tre secondi a canale
Quegli scemi ridono non li posso più guardare
C'è sempre una speranza banale
Che dentro quello schermo per puro incanto
Invece che squallore e rimpianto
All'improvviso arrivi tu e mi vieni a prendere
Io sarò un romantico e anche uno che sogna
Sembrerò ridicolo ma ormai sono così
No, non posso fingere e quando ti vedrò
Coraggio sì, ne troverò, ci riuscirò
Ti parlerò d'amore
Come non fosse un'illusione
Sesso e passione e vuoti immenso
Oscura voglia di tradimento
Ti parlerò d'amore
Mi sembrerà così normale
Senza mistero né dannazione
Lasciarmi andare insieme a te
Potrei provare a scriverti è vero
Ma non mi basterebbe un romanzo intero
Così mi stendo e chiudo gli occhi
Guardo bene dentro me e ci trovo solo te
Col sorriso timido in piena confusione io
Resterò lì un secolo in tua contemplazione
E mi farò guidare dalla mia emozione
Coraggio sì, ne troverò, ci riuscirò
Ti parlerò d'amore
Non avrò più nessun pudore
Non amicizia e non saggezza
Ma tenerezza diretta al cuore
Ti parlerò d'amore
In mezzo a tutta l'altra gente
Fino a che il mondo sarà distante
Fino a che tu non mi amerai
T'innamorerai.

13 commenti:

  1. Giancarlo! Wonderful Festival! I like Adriano Celentano best of all.

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  2. Buenos días Giancarlo. En este post son desconocidos para mi, pero muy interesante. Un abrazo,

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  3. Non li ricordo, c’è da dire che il festival l’ho sempre seguito a pizzichi e bocconi, per molti anni non l’ho seguito per niente per cui difficilmente mi potrei ricordare. Grazie a te che fai risuscitare tanti artisti dall’oblio. Buona giornata.
    sinforosa

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  4. Yet more good looking and talented men. Thank you.

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  5. Cheer up for the great Italian men!
    Happy day!

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  6. Ciao Giancarlo,
    ho adorato questo festival, mi è davvero piaciuto ricordarlo di nuovo.
    Beijinhos de Luz!
    AnaMaria

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  7. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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