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giovedì 8 agosto 2019

Quartetto Cetra al Festival di Sanremo


Il Quartetto Cetra è stato un quartetto vocale italiano, attivo a partire dagli anni quaranta e formato da Felice Chiusano (Fondi, 1922 - Milano, 1990), Giovanni "Tata" Giacobetti (Roma, 1922 - Roma, 1988), Lucia Mannucci (Bologna, 1920 - Milano, 2012) e Antonio Virgilio Savona (Palermo, 1919 - Milano, 2009).

Parteciparono al Festival di Sanremo 1954 presentando le canzoni Arriva il direttore, Canzoni alla sbarra, Cirillino-Ci, Piripicchio e Piripicchia, Un diario ed Aveva un bavero, che riscuote il successo maggiore e si classifica al sesto posto nella classifica finale.



Nella sera fredda e scura
presso il fuoco del camino
quante storie quante fiabe
raccontava il mio nonnino;
la più bella che ricordo
è la storia di un amore
di un amore appassionato
che felice non finì.
Ed il cuore di un poeta
a tal punto intenerì
che la storia di quei tempi
mise in musica così:
Aveva un bavero color zafferano
e la marsina color ciclamino
veniva a piedi da Lodi a Milano
per incontrare la bella Gigogin.
Passeggiando per la via
le cantava mio dolce amor
Gigogin speranza mia
coi tuoi baci mi rubi il cuor.
Ma con altri del paese
in Piemonte fu mandato
e per essere vicino
col suo cuore innamorato
sopra l’acqua di una roggia
che passava per Milano
perché lei lo raccogliesse
ogni dì posava un fior
lei con ansia lo aspettava
sospirando attorno amor
e bagnandolo di pianto
lo stringeva forte al cuor.
Lui saputo che il suo ritorno
finalmente era vicino
sopra l’acqua un fior d’arancio
deponeva un bel mattino;
lei, vedendo e indovinando
la ragione di quel fiore,
per raccoglierlo si spinse
tanto tanto che cascò;
sopra l’acqua, con quel fiore,
verso il mare se ne andò …
e anche lui, per il dolore,
dal Piemonte non tornò…
Lei lo attese fra le stelle
su nel cielo stringendo un fior
e in un sogno di poesia
si trovarono uniti ancor.



‹Adesso faccio l'appello: Savona?› "Presente."
‹Chiusano?› "Presente."
‹Giacobetti?› "Potrei andare un momento..."
‹Eh, no, adesso. Nell'intervallo. Eh!› "Ooh!"
Quando eravamo piccini
La nostra maestrina
Con la più gran disciplina
Tutti faceva filar
Lei ci metteva in riga
Gridando: ‹Fate attenzion!› "'gnorsì!"
‹Adesso marcerete cantando questa canzon›
‹Un-dué, un-dué, passo!›
Battiam, battiam le mani:
Arriva il direttor
Battiam, battiam le mani
All'uomo di valor
Gettiamo tulipani
E mazzolin di fior
Cantiamo tutti in coro
"Evviva! Evviva!"
Ed una coppa d'oro
Doniamo al direttor
Trrr "Pronto?"
Trrr "Pronto?"
Trrr "Pronto?"
Trrr "Pronto?"
Trrr "Pronto?"
Trrr "Pronto?"
Trrr "Pronto?"
Trrr "Pronto?"
E finalmente, a vent'anni
Dicemmo: "È finita!
Ora ci porta la vita
Giorni di felicità" "Voilà!"
Ma presto tutti quanti
Dovemmo constatar
Che per andare avanti
Sempre si deve cantar
"Il... il direttore! Il direttore!"
Battiam, battiam le mani:
Arriva il direttor
Battiam, battiam le mani
All'uomo di valor
Gettiamo tulipani
E mazzolin di fior
Cantiamo tutti in coro
"Evviva! Evviva!"
Ed una coppa d'oro
Doniamo al direttor
Ma quando ci lamentiamo
Sinceri non siamo:
Forse in segreto sogniamo
La parte del direttor
Tutti vorremmo, in fondo
Dal mondo farci applaudir
E la canzone in coro
Ci piacerebbe sentir
All'arbitro noi diciamo
"Arriva il direttor!"
Ed al metropolitano
"Arriva il direttor!"
Al maestro Ferrari diciamo
"Arriva il direttor!"
Ognun di voi domani
Potrebbe cantare
"Battiam, battiam le mani:
Arriva... arriva... arriva il direttor!"



Eccoci a Sanremo
Pieni di emozioni
Per il festival delle canzoni:
Chissà chi andrà, chi mai lo vincerà...
Canzoni, ma che gran calamità!
Se vedi una ragazza passeggiare
Se provi desiderio o tentazione
Ormai, non c'è più scampo sul da fare
...e tu scrivi una canzon!
Se brilla il sole oppur c'è il temporale
Se sei felice oppur ti senti male
C'è sol un rimedio che non ha l'eguale
...e tu scrivi una canzon!
Il cielo, le stelle, la luna
Il mare, col vento...
Son buoni pretesti
Per scrivere qualche lamento
Canzoni da mattino sino a sera
Canzoni di chi spera e si dispera
È tutto un turbinare di canzoni
Che Sanremo lancerà!
Quanta seduzione
C'è in una canzone
Quando il ritornello giunge al cuore
Amor, tesor
Non senti il mio dolor...
È bella questa sua semplicità!...
Se perdi una battaglia col tuo amore
E senti di morir di crepacuore
Tu piangi le tue lacrime più amare
...e poi scrivi una canzon!
Se vedi una gardenia o un tulipano
Se vedi un pappagallo o un caimano
Tu trovi un certo sentimento strano
...e poi scrivi una canzon!
Dottori, pittori, tenori
Cantanti ed uscieri
In fondo si sentono
Tutti un po' romanzieri!
Canzoni da mattino sino a sera
Canzoni di chi spera e si dispera
È tutto un turbinare di canzoni
Che Sanremo lancerà!
Che Sanremo lancerà!
Che Sanremo lancerà!
Canzoni! Canzoni! Canzoni!
Canzoni di libertà!



Piripicchia perchè Piripicchia
non pensi che il tempo che passa c’invecchia
Piripiripì, piripiripà
Piripiripicchio mio bel piripicchio
lo specchio che guardo non dice che invecchio
piripiripì, piripiripà
non senti che c’è nel mio cuore un venticel d’amore
che soffia e risoffia perchè vuol bene solo a te
Piripicchio non correre tanto
per farti contento sorrido e poi canto
Piripiripì, piripiripà
Piripiripicchia, Piripiripicchia, piripiripiripì
Piripiripicchio, Piripiripicchio, piripiripiripà
Piripì, pirippiriripirà
Piripicchia ti prego mia cara
non perdere tempo che scende la sera
Piripiripì, piripiripà
Piripicchio mio caro tesoro
ma lascia che guardi i miei ricciolo d’oro
Piripiripì, piripiripà
Cammina non farmi aspettar la barca è già sul mar
i pesci vedranno baciar però non san parlar
Piripicchio felice mi sento
abbracciami pure che a me piace tanto
Piripiripì, piripiripà
Piripiripicchia, Piripiripicchia, piripiripiripì
Piripiripicchio, Piripiripicchio, piripiripiripà
Piripì, pirippiriripirà.




Il gran cirillo che fu il cirillo di noi cirilli
s’è sviluppato, s’è fidanzato, s’è poi sposato
ed ora è padre di un bel bambino ch’è tutto strilli
cirillino ci, cirillino ci.
Una mattina il bimbo cadde dal seggiolone
un ricciolino spuntò pian piano dal suo testone
prima lui strillò, dopo protestò,
e la sua protesta ben trenta notti durò.
Cirillino ci cirillin, cirillino ci cirillin,
con quel ricciolino sei così carino ma impazzir mi fai notte e dì
cirillino ci cirillin, cirillino ci cirillin,
con la tua mammina, col tuo paparino non si fa così.
Dimmi come stai, dimmi che cos’hai, dimmi cosa vuoi
vuoi la caramella, no, vuoi la balia bella, si,
mi vuoi fare bao, mi vuoi fare ciao, vuoi il biberon
vuoi pigliare moglie, cosa vuoi ancor
cirillino ci cirillin, cirillino ci cirillin,
con quel ricciolino sei così carino cirillino ci.
Si ricercò e si consultò nonno Cirillone
e Cirillone chiamò un dottore, un gran dottore,
che in base al vecchio decreto legge di Cicerone
per cirillo ci sentenziò così
Bisogna farlo cadere ancora dal seggiolone
perchè rientri quel ricciolino nel suo testone
la sentenza un dì poscia si eseguì
mentre il paparino cantava al bimbo così
Cirillini ci cirillin…………………
Tombola di qua, tombola di là, cirillino ci
senza operazione oggi sta benone
vitamina D, vitamina C, lui non sa cos’è
e sul seggiolone lui si sente un re
Cirillino ci cirillin, cirillino ci cirillin
con un sorrisino bacio ogni bambino, cirillino ci.



Cose di tutti i giorni,
frasi pensate o dette,
tristezze di ritorni,
è scritto tutto quì:
Nomi che non han volto,
ore dimenticate
cancellate rivivono così..
E’ questo il mio diario più segreto,
che ho scritto solo in nome dell’amore,
che dice gelosamente
tutte le ambasce e i palpiti di un cuor..
Racconti delle fate,
dolcissimi abbandoni,
passioni naufragate,
speranze di doman..
Racconta di quei baci mai avuti,
di languide carezze mai provate;
un po’ di fantasia gettata via..
malinconia di pagine ingiallite,
dove c’è ancor un po’ d’amor..
…é questo il mio diario più segreto,
che ho scritto solo in nome dell’amor…

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